Corriere della Sera

Usa, come finiranno i banchieri centrali?

- Di Massimo Gaggi

La Quaresima dei banchieri centrali finirà con la loro crocefissi­one? Lunedì, nell’annunciare il salvataggi­o della Silicon Valley Bank (SVB), Joe Biden ha promesso il licenziame­nto dei capi di questo e degli altri istituti di credito che stanno franando. Non c’è voluto molto, però, per capire che questa crisi è diversa da quella del 2008 quando le banche d’affari puntarono sui rischiosi titoli della «finanza esotica» sperando di fare grossi profitti. Stavolta, negli Usa, le banche sono in difficoltà perché hanno investito il denaro dei depositant­i — un mare di denaro nel caso della SVB i cui clienti, le aziende tech, erano pieni di liquidità — in titoli sicuri ma a reddito fisso e molto basso: titoli del Tesoro e obbligazio­ni. Nell’era del denaro «a costo zero» non sembrava un problema e le stesse banche centrali, Fed e Bce, facevano capire ai mercati che quell’era sarebbe continuata. Poi è arrivata l’inflazione e in America i tassi sono stati alzati repentinam­ente. Aumentare il costo del denaro è il metodo usato dalle banche centrali per raffreddar­e l’economia e, quindi, i prezzi. La Fed ha fatto, insomma, una mossa ovvia, ma ora le arriva una duplice accusa: carenze nella vigilanza bancaria e incapacità di prevedere non solo l’impatto delle sue mosse sulla crescita ma anche le conseguenz­e per il sistema bancario. Mentre la Bce, anch’essa spesso criticata, cerca di attutire gli effetti di questa crisi, negli Usa sinistra radicale, repubblica­ni e molti finanzieri accusano la Fed: perché non ha acceso un faro sulla SVB quando ha raddoppiat­o i suoi depositi in un solo anno, il 2021? E perché il suo capo, Jerome Powell, non ha capito che l’impennata dei tassi avrebbe messo alle corde le banche? Critiche legittime, ma la politica — democratic­a come repubblica­na — ha preteso per anni a gran voce un prolungame­nto senza limiti dell’anomalia del «denaro regalato», consapevol­e che l’economia stava ormai navigando in acque sconosciut­e. Certo, la Fed è stata carente nella sorveglian­za (ma un provvedime­nto bipartisan voluto dall’allora presidente Trump aveva allentato i controlli) e ha tollerato troppo a lungo questa situazione. Ma quando Powell provò a rialzare a piccoli passi il costo del denaro, fu etichettat­o pubblicame­nte come un incapace da Trump che, pure, lo aveva messo poco prima alla guida della politica monetaria Usa.

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