Corriere della Sera

Eni, buyback fino a 3,5 miliardi. Cedola confermata a 0,94 euro

- D. Pol.

Eni conferma i piani. Pronto un nuovo programma di buyback di un valore di 2,2 miliardi di euro che potrebbe anche essere incrementa­to fino a un massimo complessiv­o di 3,5 miliardi, in linea con il piano. Il consiglio di amministra­zione di Eni, che si è riunito ieri sotto la presidenza di Lucia Calvosa, ha deliberato di sottoporre all’assemblea degli azionisti del 10 maggio 2023 la proposta di autorizzaz­ione all’acquisto di azioni proprie fino alla fine di aprile del 2024. Obiettivo, remunerare gli azionisti del Cane a sei zampe e costituire un «magazzino titoli» di cui poter disporre in caso di eventuali operazioni di finanza straordina­ria. Come indicato nel Piano strategico al 2026, illustrato a febbraio dal ceo Claudio Descalzi, Eni punta infatti a distribuir­e tra il 25% e il 30% del flusso di cassa operativo annuale attraverso una combinazio­ne di dividendi e buyback. Confermato dal board anche l’ultima delle quattro tranche del dividendo 2022, pari a 0,22 (su quello annuale di 0,88 euro) per azione. Questo per l’anno passato perché per il 2023 Eni ha alzato il dividendo annuale 0,94 euro per azione, in aumento del 7%. La scelta è frutto dei conti record del gruppo, che ha registrato un utile netto di 13,8 miliardi, quasi triplicato rispetto ai 5,8 miliardi del 2011. L’utile netto rettificat­o è stato di 13,3 miliardi, in aumento di 9 miliardi sul 2021, mentre l’utile operativo rettificat­o di 20,4 miliardi. «La forte generazion­e di cassa organica — aveva detto Descalzi alla presentazi­one dei conti a febbraio — con un flusso di 20,4 miliardi ci ha permesso di finanziare gli investimen­ti, di ridurre il rapporto di indebitame­nto e di remunerare gli azionisti con 5,4 miliardi attraverso dividendi e un programma accelerato di riacquisto di azioni proprie».

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Claudio Descalzi, ad Eni

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