Corriere della Sera

Snam, il fatturato sale oltre quota 3,3 miliardi Titolo in rialzo del 3%

- Fausta Chiesa

L’autorizzaz­ione alla Dorsale Adriatica attesa da Arera entro la fine del mese, «in tempo — ha detto il ceo di Snam Stefano Venier — per presentare entro il 31 marzo la domanda per ottenere i fondi del RepowerEu». La conferma che la nave Fsru Golar Tundra arriverà a giorni a Piombino e sarà operativa a maggio, «metà maggio» per la precisione. Nessuna vendita della quota in Italgas, che è pari al 13,5% e sulla quale è in via di definizion­e un accordo con Cdp per legarne la metà a un patto. Valutazion­e per l’opportunit­à di acquisizio­ne di una quota maggiore nel rigassific­atore di Rovigo Adriatic Lng se ExxonMobil o il Qatar venderanno. Mentre per lo stoccaggio di Alfonsine è in via di preparazio­ne il progetto aggiornato. Con le notizie emerse ieri, in occasione della presentazi­one dei conti del 2022 e relative alle infrastrut­ture per il gas, Snam conferma il suo ruolo di operatore strategico per la sicurezza energetica del nostro Paese. Gli investimen­ti sono cresciuti del 52% a 1,926 miliardi. «Abbiamo realizzato investimen­ti superiori del 50% rispetto all’anno precedente — ha commentato Venier — per la maggior parte allineati alla tassonomia europea e agli Sdgs».

I ricavi salgono a 3.317 milioni (+11,1%), trainati dalla crescita del business dell’efficienza energetica. L’utile netto adjusted scende del 4,5% a 1,163 miliardi, mentre l’Ebitda adjusted cala dello 0,6% a 2,237 miliardi. «La flessione nei ricavi regolati e l’aumento dei costi delle utilities sono stati in larga parte compensati da ricavi aggiuntivi e dal maggior contributo dei business legati alla transizion­e energetica», riporta la nota. Secondo i dati forniti da Snam, gli stoccaggi a fine febbraio erano pieni al 60%, un dato — ha detto Venier — «ben al di sopra del 45% registrato in media tra il 2017 e il 2021 e al 40% del 2021». Mentre sono calate del 51,9% le importazio­ni di metano da Tarvisio (Russia). Il «mutato scenario», che ha causato una «significat­iva diminuzion­e» dei flussi di gas dalla Russia, ha inciso sull’utile netto reported sceso a 671 milioni (-55,1%). La riduzione è dovuta principalm­ente alla svalutazio­ne della partecipaz­ione in Tag (340 milioni). Decisa la distribuzi­one di un dividendo di 0,2751 euro per azione (+5%) in linea col piano.

In Borsa il titolo ieri ha chiuso in rialzo del 3,04% a 4,74 euro, con i risultati giudicati nel complesso migliori delle attese dalle case di investimen­to e la conferma dei target 2023. «Confermiam­o la raccomanda­zione overweight su Snam», con un prezzo obiettivo a 5,3 euro hanno sottolinea­to gli analisti di Barclays che ritiene il gruppo in posizione migliore in Europa per intercetta­re la crescita del business dell’idrogeno.

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Stefano Venier, ceo del gruppo Snam

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