Corriere della Sera

Piemonte, il caso Laus agita il Pd

L’indagine sul deputato ai vertici dei dem complica le sfide delle Comunali e delle Regionali

- Gabriele Guccione

I detrattori lo annoverano da sempre tra i «signori delle tessere» del Pd subalpino: non c’era convention, ai tempi di Renzi, in cui non riusciva a riempire con centinaia di sostenitor­i l’auditorium del Lingotto e non c’è mai stata (o quasi) competizio­ne interna al partito da cui non sia uscito vittorioso. Ecco perché il caso di Mauro Laus, 56 anni, deputato, finito nel mirino della Procura torinese, inquieta il centrosini­stra in Piemonte. Indagato per malversazi­one, i magistrati vogliono capire se abbia utilizzato le sovvenzion­i pubbliche assegnate alla cooperativ­a Rear di cui è stato a lungo presidente per finanziare la sua ascesa politica, in particolar­e per pagare le campagne elettorali sue e dei suoi fedelissim­i tra il 2018 e il 2022.

Il Pd è sotto choc, non solo perché nell’inchiesta sono finiti due alti esponenti della maggioranz­a del sindaco Stefano Lo Russo, l’assessore Mimmo Carretta e la presidente del consiglio comunale Maria Grazia Grippo (due dipendenti della coop), ma perché Laus è stato uno dei kingmaker del primo cittadino torinese, quando il Nazareno non voleva un candidato anti-5 Stelle.

Odiato e amato senza mezze misure, Laus è stato spesso al centro di polemiche: Ken Loach rifiutò di ritirare un premio del museo del Cinema in solidariet­à con i lavoratori della sua cooperativ­a pagati 5 euro lordi l’ora. Ma l’imprendito­re di origini lucane ha sempre tirato dritto ed è arrivato a costruire una fortuna economica e politica, riuscendo nell’ultimo decennio a scalare il partito e a fare da regista nei congressi che hanno portato alle ultime segreterie unitarie. Dopo aver incassato i frutti della vittoria a Torino nel 2021, prometteva (anzi, promette ancora) di dettare strategie e candidatur­e per le elezioni del prossimo anno in Piemonte: «Sarò sempre un protagonis­ta attivo». Non è un uomo che si arrende, Laus, neanche davanti agli avvisi di garanzia. Il cavallo su cui punta nella sfida al governator­e forzista Alberto Cirio si chiama Daniele Valle, 39 anni, vicepresid­ente del Consiglio regionale: attorno al suo nome ha costruito una alleanza che comprende gran parte dei dirigenti dem piemontesi, tutti quelli che hanno sostenuto Bonaccini alle primarie. Il faro della magistratu­ra sulla Rear (su cui ora anche il ministero delle Imprese avvierà una ispezione e da cui Lo Russo cerca ora di tenersi lontano: «Continuo a lavorare per la città») rischia di scardinare non solo la «corrente lucana», ma l’intero Pd torinese, dove pure i sostenitor­i di Elly Schlein stanno a guardare. Il caos getta un’incognita anche sulle comunali del 14 e 15 maggio, soprattutt­o nei centri in cui i dem sono riusciti a trovare un’intesa con i 5 Stelle: Ivrea e Pianezza. Non a caso il pentastell­ato più vicino all’ex sindaca Appendino, Andrea Russi, è già partito all’attacco: «Non vorranno mica coprire politicame­nte la questione?».

Le verifiche L’inchiesta sull’uso dei fondi della coop Rear, guidata dal parlamenta­re

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Mauro Laus, 56 anni, deputato del Pd finito nel mirino della Procura di Torino
Dem Mauro Laus, 56 anni, deputato del Pd finito nel mirino della Procura di Torino

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