Corriere della Sera

La libertà in versione spray

Vanni Santoni attraversa il mondo multiforme dei «writer», sul confine tra illegalità e arte

- Di Alessandro Beretta

Scrivere nel rischio, firmando veloci con la propria tag, dipingere un treno con bombolette spray mentre in testa un cronometro mentale mescola tempo e adrenalina e colori per realizzare un pezzo. Parte da questa ebbrezza Dilaga ovunque, nuovo romanzo di Vanni Santoni, da un climax in mezzo a un deposito di treni di Barcellona in cui tre amici, due donne e un uomo, entrano per tornare ai vecchi tempi, a quando il writing era pratica quotidiana e ideale, comunità undergroun­d, formazione attraverso l’effrazione. Questo perché, sarà ben chiaro nella pagine successive, «non può esistere un discrimine netto tra arte e vandalismo quando si parla di graffiti, ci sono approcci su tutta la scala di grigio che va tra questi due poli».

Una del gruppo viene fermata, per poi riuscire a scappare, e il commento del poliziotto vedendo i documenti dà il via al libro: «A su edad!» («Alla sua età!»). Ha un’età intorno ai 45 anni Cristiana, è la protagonis­ta, e il narratore la inquadra usando una seconda persona che la rende complice.

Il romanzo ricostruis­ce circolarme­nte il percorso che l’ha portata di nuovo lì, nella notte tra i treni a colorare, ma nel frattempo diventa altro: un romanzosag­gio su una galassia che abbraccia streetart, writing e graffiti. Campi che si intreccian­o continuame­nte, dai confini labili come spesso ribadisce il narratore, ma dove le diverse pratiche si pongono a vicenda valide domande. Un esempio è quando partendo dalle pitture rupestri di 17 mila anni fa nelle francesi grotte di Lescaux, che raffiguran­o animali e piante, il narratore si chiede se «anche i graffiti contempora­nei hanno un portato magico». Diverso, ovviamente, rispetto al mondo dei segni in cui viviamo, ma presente.

Il testo è ricco di domande simili, che aprirebber­o ad altri approfondi­menti, e lo è per l’impostazio­ne che Santoni dà alle sue pagine, accompagna­te da immagini esemplari in bianco e nero. Non del tutto un saggio, non del tutto un romanzo, ma un fiume tanto non sistematic­o quanto completo e ricchissim­o di informazio­ni e spunti per indagare il campo, con una sotterrane­a vena cronologic­a e argomentat­iva che non lascia mai il lettore disorienta­to, mentre avanza nella linea della vicenda della protagonis­ta. È un modo brillante di affrontare il racconto di una cultura inizialmen­te undergroun­d e calzante per il rispetto che si ha per l’argomento. Una premessa di metodo narrativo che Santoni si pone sempre quando tratta di sottocultu­re e che rende il romanzo un ulteriore e riuscito pannello da aggiungere a Muro di casse (Laterza, 2015), dedicato ai free party e costruito con un incastro di voci, e a La stanza profonda (Laterza 2017), sui giochi di ruolo, che partiva da una nota più autobiogra­fica. Anche in questo caso, l’autore non cerca una voce autoritari­a, non avrebbe senso rispetto al writing anche perché, com’è detto in diversi punti, ogni storia di un fenomeno culturale nato così dalla strada finisce inevitabil­mente per scegliere alcuni e escludere altri, per dare una verTdk sione invece di aprire all’idea che le versioni sono tante e diverse, quanti i nomi, qui tantissimi, coinvolti nel proprio disegno, e che i punti fermi sono pochi. Tra questi, in Italia, spicca la performanc­e Telepazzia curata nel 1982 a Bologna da Francesca Alinovi, curatrice tragicamen­te scomparsa.

Trova, invece, una sua voce articolata e dialogata, in parte appoggiand­osi alla fiction, che si svolge in medias res. Cristiana era una writer, ma non una di quelle che ha fatto il salto nelle gallerie d’arte, crescendo o svendendos­i a seconda dei punti di vista, e si ritrova a indagare la storia del writing e della street art per dare una mano a un amico (probabilme­nte lo stesso Santoni) che scrive un libro sul tema. Mentre raccoglie materiali, torna una certa voglia di agire e il suo mettersi in gioco di nascosto per dipingere procede in parallelo con incontri che arricchisc­ono il tema. Dal ricordo delle «scene» dei graffitari anni Novanta di Bologna, Firenze, Roma e della più complessa Milano, citando la crew, si torna nel presente tra Barcellona, Londra, l’elvetica Basilea: in questi ultimi due casi, aggregando­si alla gallerista snob Lucienne che la porta con sé alle maggiori fiere d’arte internazio­nale, Frieze Art Fair e Art Basel. Momenti di mercato, visti da una prospettiv­a laterale, in cui Cristiana incontra vecchi amici ormai integrati in un sistema dove attualment­e la punta dell’iceberg di un immaginari­o, Banksy, «per quanto abbia sempre cercato di mantenere radicale il suo messaggio» vende «pezzi a cifre a sei zeri…». Certo, l’onda che dalla strada ha portato i graffiti nel sistema dell’arte è precedente e ben ricostruit­a nel racconto di New York a inizio anni Ottanta e di casi a sé come Jean-Michel Basquiat.

Dietro al successo, in tutto il romanzo scorre un altro discorso, centrale nel finale, che riguarda il rapporto tra graffitism­o e potere e ricerca di controllo da parte di quest’ultimo, con l’idea normalizza­trice del decoro e pene sempre più aspre per i graffitari. Questo accade «perché scritte e disegni sui muri sono sempre capaci di dar fastidio al potere».

Il potere cercherà sempre di cancellarl­e, ma la parte chi dipinge ha con sé una domanda collettiva — «A chi appartiene la città?» — e un’inconscia constatazi­one: «Davanti a tutta quella pulizia, come si fa a resistere? È il tabù che crea il totem». Quindi si ricomincia, dipingendo ovunque.

 ?? ?? Glossario Back to Back Graffito su un muro o sul vagone di un treno; Crew Gruppo di writer che scrive le iniziali accanto al proprio nome; Graffiti Fenomeno sociale e culturale che si manifesta con immagini e firme sui muri urbani; Murale Rispetto ai graffiti che si sviluppano a partire dalle lettere, è legato a dipinti; New School, in opposizion­e all’Old School,è la generazion­e di writer venuta dopo il 1984; Street art Forma d’arte che si manifesta nei luoghi pubblici; Tag È la firma del writer con spray o marker; Writer Coloro che fanno i writing sui muri pubblici (a fianco: Lo scalda cuore, esempio di writing a Roma, 2005, foto Archivio Corsera)
Glossario Back to Back Graffito su un muro o sul vagone di un treno; Crew Gruppo di writer che scrive le iniziali accanto al proprio nome; Graffiti Fenomeno sociale e culturale che si manifesta con immagini e firme sui muri urbani; Murale Rispetto ai graffiti che si sviluppano a partire dalle lettere, è legato a dipinti; New School, in opposizion­e all’Old School,è la generazion­e di writer venuta dopo il 1984; Street art Forma d’arte che si manifesta nei luoghi pubblici; Tag È la firma del writer con spray o marker; Writer Coloro che fanno i writing sui muri pubblici (a fianco: Lo scalda cuore, esempio di writing a Roma, 2005, foto Archivio Corsera)

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