E il ministero promette soldi per percorsi e bike hotel Ex calciatori e influencer tra i protagonisti dei team «Il Giro è uno straordinario strumento mediatico»
AErcolano è boato. Quello stesso canto che racconta la gioia di un campionato vinto, accompagna i team della tappa Sorrento-Napoli. Il gruppo è ben assortito con tanti ex: il Ct della Nazionale Daniele Bennati, Sasha Modolo, Sonny Colbrelli, Damiano Cunego, Davide Cassani, Moreno Moser che nonostante il passato blasonato hanno un ruolo da gregari. Alcuni sono al Giro-E Enel X Way come capitani di team con un compito preciso: portare al traguardo i loro ospiti, spesso persone alla prima esperienza con le bici elettriche. Si esce da Sorrento e si costeggia il mare verso Castellammare di Stabia, la parte più difficile della tappa (55 km) con la strada panoramica che sale in progressione.
Lello Ferrara, il capitano del Team Italia.it va su e giù per tenere unita la sua squadra. Un jolly, con la stessa energia dei suoi dieci anni come pro. Sul collo porta un tatuaggio, il suo motto: resilienza. Oggi è un influencer di successo, ma non è sempre stato così. Ama raccontarsi: l’adolescenza nella Napoli di «Mare fuori», il ciclismo che arriva a 17 anni, «spinto dal padre» in cerca di un freno per quel figlio ribelle, il trasferimento al Nord, e la maglia azzurra addosso non tanto per i muscoli delle gambe quanto per la spigliatezza del cervello. Poi, l’altra vita. «Ho lavorato dodici anni come camionista, un’esperienza formativa». A Sorrento,
nel raduno di partenza, è accolto come un vip, con caccia al selfie e all’autografo. Eppure Lello non nasconde un po’ di ansia. Il confronto è con Beppe Incocciati, ex attaccante di Milan e Napoli oggi consigliere per «le tematiche giovanili e sportive» del vicepremier Tajani.
«Prima esperienza al Giro-E», dice Incocciati, ma è un ritorno all’antico. «Ciclista negli esordienti, poi me la cavavo meglio col pallone», racconta. Pedala con disinvoltura, la gamba c’è, il fiato pure. «Il Giro d’Italia è un mezzo importante di comunicazione. Si parla di un miliardo di spettatori e il nostro territorio è a vocazione turistica». Gli fa eco Erika Guerri, capo di gabinetto del ministro del Turismo Daniela Santanché. «Quello su due ruote è un turismo che intendiamo sviluppare. In Italia conta cinque miliardi contro i venti della Germania. Il ministero sta investendo in questa
L’accoglienza
Da Torre del Greco a Portici impossibile vedere il cielo, coperto da palloncini e festoni
direzione e prevediamo contributi sia per i Comuni sia per i privati per sviluppare una rete di bike hotel e nuovi percorsi».
Giro-E sì, ma serve attenzione quando la strada presenta sanpietrini. Si sobbalza mentre si attraversa Torre del Greco, Portici e San Giorgio a Cremano. Impossibile vedere il cielo, coperto da palloncini, festoni, striscioni. Inneggiano al Napoli, ma si sentono un po’ campioni anche i ciclisti del Giro-E. Cunego spinge chi non ce la fa più. Bennati guarda il cellulare. «Più tardi sarò in tv e devo essere al corrente sulla corsa dei pro». Sarà sprint finale con Colbrelli e Modolo? Ferrara si preoccupa di tenere tutti uniti. «Gara impegnativa perché sono poco allenata, ma stimolante. E avere accanto grandi campioni non fa sentire la pesantezza del percorso», dice Guerri. «Il ciclismo è uno sport anche di coppia. Nel week end esco con mia moglie», dice Incocciati orgoglioso di aver tagliato il traguardo con la sua Silvia. Il prossimo appuntamento? «Roma, ci sarò», dice Guerri, «ma non spargiamo troppo la voce se no tutti vogliono venire».