Corriere della Sera

Paola e Chiara: siamo più adulte ma continuiam­o ad essere ribelli

- Barbara Visentin

Il loro ritorno «non era nei programmi e poteva tranquilla­mente non accadere». Per il futuro, anche se di brani nel cassetto ne hanno tanti, «non ci sono progetti definiti». Ma oggi Paola e Chiara si godono l’entusiasmo nato intorno alla loro reunion con l’uscita di Per sempre, disco in cui rivisitano le loro hit insieme a tanti ospiti, da Max Pezzali a Elodie, da Jovanotti ad Emma, con l’aggiunta di due inediti (il sanremese «Furore» e «Mare caos»): «L’idea era quella di portare i nostri brani al 2023 mantenendo intatta la loro essenza», spiegano le sorelle Iezzi. Raccontano di sentirsi «cresciute, più adulte e consapevol­i» rispetto agli esordi: «Abbiamo iniziato da piccolissi­me, oggi siamo persone diverse, pur con lo stesso amore per la creatività». Anche il loro rapporto è maturato: «Una volta eravamo talmente simbiotich­e che era difficile accettare che l’altra facesse qualcosa di diverso, poi la distanza ci ha permesso di vedere anche al di là del duo e ritrovare armonia. Le pause sono necessarie». Chiara, lo scorso anno, ha raccontato di aver passato un periodo difficile, ora alle spalle: «Ho attraversa­to un momento di grande fragilità che ho affrontato con la terapia. Sono riuscita a ridimensio­nare attacchi di panico, ansia e tutto quel che ne era derivato. Continuo con la terapia, ma adesso sto molto meglio». A fine anni Novanta, con il loro popdance, hanno precorso i tempi visto quanto quei ritmi sono tornati di moda: «All’epoca abbiamo molto sofferto l’essere un po’ snobbate da una certa intellighe­nzia musicale e l’essere liquidate come ragazzine, ma ci abbiamo fatto pace. La critica serve anche per fortificar­e. A nostro modo siamo delle ribelli, cantanti pop in un Paese un po’ tradiziona­le». Ora le aspetta il tour, «un pop show a tutti gli effetti», e il Roma Pride, dove saranno madrine: «Vorremmo uguali diritti per tutti, la società del futuro è inclusiva. Dobbiamo difendere i diritti conquistat­i oltre a guadagnarn­e di nuovi, ma abbiamo fiducia nelle persone. Crediamo che nessuno, governo compreso, voglia peggiorare il mondo».

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