Mou ritrova la Roma d’Europa Bove stupisce, poi si alza il muro
Con il Bayer risolve il ventenne, respinti gli assalti tedeschi con qualche brivido
L’Europa resta il regno di Mou, anche con gli uomini contati e senza sostituzioni, visto che Dybala e Wijnaldum entrano solo nel finale ma hanno davvero poco dentro le gambe. La finale andrà conquistata a Leverkusen, contro un avversario di qualità, ma la Roma si è presa un vantaggio e, soprattutto, ha dimostrato nella serata più difficile di essere un gruppo granitico. È simbolico che il gol decisivo venga segnato da Edoardo Bove, il più giovane, fino a poco tempo fa una riserva designata. Diventato titolare nell’emergenza ha dimostrato di meritarsi la maglia. Caparbio nel riconquistare palla, intelligente a seguire l’azione dopo che Abraham aveva costretto Hradecky, il migliore dei suoi, a una respinta. Ha vinto la volontà della Roma, anche se il Bayer ha dimostrato di non essere qui per caso e Xabi Alonso ha buone idee da trasmettere alla sua truppa. Ma Mourinho è Mourinho e quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare.
Il portoghese, senza mezza difesa e mezzo attacco, vira sul doppio centravanti: per la terza volta Belotti e Abraham partono insieme dal primo minuto. Retrocesso in Europa League dalla Champions, il Bayer Leverkusen si presenta con eccellenti numeri nelle trasferte della seconda coppa europea: 3 partite, 3 vittorie (contro Monaco, Ferencvaros e Union Saint Gilloise), 9 gol fatti e solo 3 subiti.
L’avvio di partita è una specie di Milan-Inter, con la differenza che nei primi 6 minuti il Bayer spreca due grandi occasioni da gol — la prima con Aldrich e la seconda, ancora più clamorosa, con Wirtz — al contrario di quello che avevano fatto Dzeko e Mkhitaryan.
Passati i due pericoli, la Roma si assesta meglio in campo e, come al solito, costruisce la sua migliore occasione da calcio piazzato. La punizione di Pellegrini (18’) è calibrata sulla testa di Ibanez: sembra gol, ma Hradecky risponde con un miracolo a mano aperta.
Mourinho preferisce lasciare il pallone a Xabi Alonso piuttosto che gli spazi e così il ritmo lo fa il Bayer. Oliver grazia Tah e Bove di due chiare ammonizioni e sembra fischiare con un regolamento tutto suo, a metà tra il rugby e il calcio. Non cambia mai, però, il metro di giudizio.
Nella ripresa la Roma fa lo sforzo in più che non sembrava possibile. I giallorossi si rendono ancora pericolosi su punizione e poi passano, al 17’, con l’uomo meno atteso.
Il gol di Bove permette alla Roma di stringersi ancora di più intorno al suo sogno. L’unico rischio corso per davvero è per un’incomprensione tra Rui Patricio e Ibanez, che si scontrano e lasciano a Frimpong la possibilità di battere nella porta vuota. È Cristante, quasi sulla riga, a respingere e salvare l’1-0. Giusto così, perché la Roma ha fatto di più dell’avversario, in una situazione di totale emergenza. Tra sette giorni, in Germania, sarà dura. Ma Dybala e Wijnaldum, sicuramente, potranno dare qualcosa in più.