Corriere della Sera

Mou ritrova la Roma d’Europa Bove stupisce, poi si alza il muro

Con il Bayer risolve il ventenne, respinti gli assalti tedeschi con qualche brivido

- Luca Valdiserri

L’Europa resta il regno di Mou, anche con gli uomini contati e senza sostituzio­ni, visto che Dybala e Wijnaldum entrano solo nel finale ma hanno davvero poco dentro le gambe. La finale andrà conquistat­a a Leverkusen, contro un avversario di qualità, ma la Roma si è presa un vantaggio e, soprattutt­o, ha dimostrato nella serata più difficile di essere un gruppo granitico. È simbolico che il gol decisivo venga segnato da Edoardo Bove, il più giovane, fino a poco tempo fa una riserva designata. Diventato titolare nell’emergenza ha dimostrato di meritarsi la maglia. Caparbio nel riconquist­are palla, intelligen­te a seguire l’azione dopo che Abraham aveva costretto Hradecky, il migliore dei suoi, a una respinta. Ha vinto la volontà della Roma, anche se il Bayer ha dimostrato di non essere qui per caso e Xabi Alonso ha buone idee da trasmetter­e alla sua truppa. Ma Mourinho è Mourinho e quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare.

Il portoghese, senza mezza difesa e mezzo attacco, vira sul doppio centravant­i: per la terza volta Belotti e Abraham partono insieme dal primo minuto. Retrocesso in Europa League dalla Champions, il Bayer Leverkusen si presenta con eccellenti numeri nelle trasferte della seconda coppa europea: 3 partite, 3 vittorie (contro Monaco, Ferencvaro­s e Union Saint Gilloise), 9 gol fatti e solo 3 subiti.

L’avvio di partita è una specie di Milan-Inter, con la differenza che nei primi 6 minuti il Bayer spreca due grandi occasioni da gol — la prima con Aldrich e la seconda, ancora più clamorosa, con Wirtz — al contrario di quello che avevano fatto Dzeko e Mkhitaryan.

Passati i due pericoli, la Roma si assesta meglio in campo e, come al solito, costruisce la sua migliore occasione da calcio piazzato. La punizione di Pellegrini (18’) è calibrata sulla testa di Ibanez: sembra gol, ma Hradecky risponde con un miracolo a mano aperta.

Mourinho preferisce lasciare il pallone a Xabi Alonso piuttosto che gli spazi e così il ritmo lo fa il Bayer. Oliver grazia Tah e Bove di due chiare ammonizion­i e sembra fischiare con un regolament­o tutto suo, a metà tra il rugby e il calcio. Non cambia mai, però, il metro di giudizio.

Nella ripresa la Roma fa lo sforzo in più che non sembrava possibile. I gialloross­i si rendono ancora pericolosi su punizione e poi passano, al 17’, con l’uomo meno atteso.

Il gol di Bove permette alla Roma di stringersi ancora di più intorno al suo sogno. L’unico rischio corso per davvero è per un’incomprens­ione tra Rui Patricio e Ibanez, che si scontrano e lasciano a Frimpong la possibilit­à di battere nella porta vuota. È Cristante, quasi sulla riga, a respingere e salvare l’1-0. Giusto così, perché la Roma ha fatto di più dell’avversario, in una situazione di totale emergenza. Tra sette giorni, in Germania, sarà dura. Ma Dybala e Wijnaldum, sicurament­e, potranno dare qualcosa in più.

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Edoardo Bove, 20 anni, mette a segno il gol che garantisce la vittoria alla Roma sul Leverkusen nella semifinale d’andata di Europa League
(Getty Images) Decisivo Edoardo Bove, 20 anni, mette a segno il gol che garantisce la vittoria alla Roma sul Leverkusen nella semifinale d’andata di Europa League
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