Corriere della Sera

Rai, Sergio alla prova del cda «Resistono» Iacona e Damilano

Domani il voto sul nuovo ad. Poi le scelte sulle direzioni (e il Movimento se ne aspetta una)

- Antonella Baccaro

Mobilitata sulle elezioni ROMA comunali di oggi e domani, la politica si prende una pausa dalla Rai, dove rimangono da sciogliere gli ultimi nodi prima del consiglio di amministra­zione che domani, alle 10.30, si riunirà per la nomina di Roberto Sergio a amministra­tore delegato. Il dubbio più grosso da superare è quello della maggioranz­a che dovrà supportare la nuova gestione. Secondo indiscrezi­oni, la premier Giorgia Meloni vorrebbe ottenere per il nuovo ad una maggioranz­a che vada oltre i voti di Simona Agnes (quota Forza Italia), Igor De Biasio (quota Lega) e della presidente Marinella Soldi, la cui vicinanza a Matteo Renzi viene vissuta come un fattore di rischio. «Compliment­i alla Rai e a Bruno Vespa per la pagina di servizio pubblico di oggi #Zelensky» ha twittato ieri il leader di Italia viva, battendo un rassicuran­te colpo.

Ecco perché andrebbe avanti da settimane un corteggiam­ento di Meloni nei confronti del M5S, cui il leader Giuseppe Conte sembra aver dato finora seguito. Proprio il venir meno, all’ex ad Carlo Fuortes, del voto in cda del consiglier­e «grillino» Alessandro di Majo, ha provocato il disarciona­mento del manager. Ma adesso che si sta mettendo mano al nuovo organigram­ma della Rai, a Conte non basta più rientrare nel giro delle imminenti assegnazio­ni con un posto qualsiasi per Giuseppe Carboni, uno dei pochi direttori del Tg1 che, una volta avvicendat­i, non ha ottenuto altro.

Davvero Meloni vuole dare in mano a Soldi il pallino della sua maggioranz­a in cda? É il ragionamen­to del M5S. Che ora, fa sapere, sente il bisogno di avere una voce in capitolo, una fonte di «narrazione», insomma una direzione o una testata di peso. Rai Parlamento non viene considerat­a abbastanza, di qui la richiesta di accedere a RaiNews, a una Radio, oppure a una direzione di prima grandezza (e capacità di spesa), come la Fiction, la Cultura o il Cinema. Del resto, fa notare l’entourage grillino, il Pd, pur avendo già annunciato il voto negativo in cda di Francesca Bria, è stato premiato con il mantenimen­to di direzioni di genere importanti, come appunto Fiction, Cultura e Cinema, più il Tg3 e RadioTre.

Sul fronte programmi, confermati Report e In mezz’ora, potrebbe essere ridimensio­nata la presenza Corrado Augias, che conduce tre trasmissio­ni sulla terza rete, a partire forse da Rebus. Salvi Porta a Porta e Cinque Minuti di Bruno Vespa e Presadiret­ta di Riccardo Iacona, per Agorà si ipotizza un cambio di conduzione, sia nell’edizione invernale che in quella estiva: in corsa Manuela Moreno, Stefano Fumagalli e forse Annalisa Bruchi. Più difficile che Marco Damilano possa lasciare lo spazio su Rai3. Tra le conduttric­i interne che potrebbero essere valorizzat­e dal centrodest­ra ci sono Monica Setta e Laura Tecce, mentre Luisella Costamagna potrebbe approdare al day time di Rai2 e Luca Barbaresch­i proporre una nuova edizione del suo «In barba a tutto».

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Roberto Sergio, 63 anni, dirigente d’azienda, direttore di Rai Radio
Chi è Roberto Sergio, 63 anni, dirigente d’azienda, direttore di Rai Radio

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