Insegno e Borselli, «presentatori» del centrodestra (e nel totonomi Rai)
La conduttrice e opinionista: io non ho mire
Dal palco (elettorale) alle luci(di uno studio Rai) il passo, dicono, sarebbe breve e imminente. Prendiamo Pino Insegno, il nome più gettonato del momento.
Doppiatore, conduttore radio e tv, ex Premiata Ditta, qualche giorno fa ad Ancona presentava l’evento a favore del candidato sindaco del centrodestra, Daniele Silvetti, con la premier Giorgia Meloni (omaggiata di riverente baciamano), il vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, un triunvirato di gran peso governativo. Come una prova generale, perché il meglio, a quanto pare, deve ancora venire e non manca molto.
Era stato sempre lui, lo scorso settembre, a chiudere la loro campagna elettorale in piazza del Popolo a Roma. E più volte (quattro) da allora è stato visto entrare e uscire da Palazzo Chigi, nemmeno fosse un consulente strategico. «Fatti miei, vengo perché il caffè qui lo fanno bono», a domanda rispose.
Ora che in molti lo danno come prossimo volto di Raiuno - al posto di Flavio Insinna a L’Eredità tanto per cominciare - è diventato meno loquace e più scontroso: «Con voi giornalisti non parlo, non ho niente da dirvi, non provi nemmeno a fare certi giochetti con me», replica.
Più disponibile Hoara Borselli, showgirl, attrice, vincitrice di un Ballando con le Stelle (2005), oggi giornalista e opinionista tv perlopiù a Mediaset. Anche lei l’altro giorno chiudeva la campagna elettorale del candidato sindaco di Brescia per il centrodestra, Fabio Rolfi, con Meloni, Salvini, Tajani e Lupi. «Non è la prima volta, l’ho fatto pure per Attilio Fontana in corsa per la Regione Lombardia», spiega gentile. «Non mi
Il riserbo
Il conduttore e doppiatore avverte: con voi giornalisti non parlo
propongo io, mi chiamano e vado, per me è motivo di grande soddisfazione, lo farei anche per il centrosinistra ma non è capitato, non avrei alcun problema. Del resto scrivo anche sul Riformista di Matteo Renzi, anche se ho idee di destra e non l’ho mai nascosto». Non si sbraccia per fare carriera a viale Mazzini ora che l’ad è Roberto Sergio: «Non mi risulta che si faccia il mio nome, non ho alcuna mira. Con Giorgia Meloni ci conosciamo già da prima, non è cambiato niente». Se è la verità o solo pre-tattica lo si vedrà presto, quando si comporranno i palinsesti.
Nei quali, sempre secondo le voci più insistenti ma non confermate, potrebbe apparire Nicola Porro da Canale 5, per l’informazione. Come Luca Barbareschi, addirittura su Raitre. In ascesa l’interna Manuela Moreno, star del Tg2 Post. Confermate, ma con maggiore spazio, Nunzia De Girolamo e Serena Autieri. Si evoca persino il ritorno di Claudio Lippi (ultima conduzione in Rai nel 2012 in tandem con Elisa Isoardi), che era quasi sparito dal teleschermo. Insomma, sembra passata una vita da quando, nel 2022, Giorgia Meloni si chiedeva sconfortata: «Possibile che non esistano artisti di destra?». Con lei saldamente al governo, il trend sembra magicamente invertito.