Corriere della Sera

«Cara mamma, sei nel mio cuore, ti porterò tre rose»

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Oggi è la festa della mamma e, si sa, non si smette mai di essere figli. Anche quando la nostra di mamma non c’è più e noi, pur se grandi abbastanza, ci sentiamo ancora più soli, con il nostro grande vuoto, il nostro smisurato dolore, dolore che non passa mai.

Allora provo così... Mamma, ti penserò in viaggio, partita solo pochi giorni fa su un treno bellissimo per incontrare persone di ogni dove, a scoprire con meraviglia le piazze, le chiese, a ogni altare una preghiera sommessa, le città mai viste … O verso le montagne maestose con la neve sulla cima, ne assaggerai un po’, ammirerai la luce splendente sui fianchi. O ancora, a camminare a piedi nudi, senza affanni sulle spiagge dei mari, lontani, immensi, tuffarti magari per un bagno fuori stagione, nell’ora del tramonto, in quei luoghi, in quei mondi a te del tutto sconosciut­i.

Scrivo di viaggi e percorsi immaginari perché la mia mamma ha calpestato in tutta la tua vita solo il cortile di casa, la stradina fino alla Madonnina accanto al ruscello che canta e si insinua tra i campi. Il suo corpo così fragile e così forte per noi, ha resistito a ogni dolore, a ogni assenza. Con il suo sguardo, ci ha detto quanto ci voleva bene senza bisogno di parole.

Penserò a lei in viaggio, attenderò il suo ritorno per riprendere quel filo dall’inizio, e sarà bello riavere il tempo di un bacio, due baci almeno.

La mia mamma è stata ed è il respiro dei nostri giorni, ossigeno per la nostra vita, lei ha acceso scintille di un fuoco che non si spegnerà mai. Non scorderò di portarti tre rose, grazie mamma.

 ?? ?? La nostra lettrice coglie l’occasione della festa della mamma per ricordare la sua, una donna forte ma anche fragile, che oggi vive nel suo cuore
La nostra lettrice coglie l’occasione della festa della mamma per ricordare la sua, una donna forte ma anche fragile, che oggi vive nel suo cuore

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