Federalberghi contro Airbnb: «Regole per gli affitti brevi»
Bocca: penalizzato chi paga le tasse. Santanchè: proposta di legge a breve
Il settore del turismo sta uscendo dalle corde dove era stato relegato da un avversario invisibile e devastante come la pandemia e sta riconquistando il centro del ring.
«Non abbiamo buttato la spugna allora, si figuri adesso che l’andamento ci induce a ritenere che quest’anno possa chiudersi con un ritorno ai livelli del 2019», spiega al Corriere Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi che, ieri, a Bergamo ha celebrato la 73esima assemblea nazionale. La road map della ripresa passa da alcune tappe per Bocca: «Nel 2022 le presenze negli alberghi sono calate del 9,2% rispetto ai livelli pre-Covid e dobbiamo impegnarci tutti insieme perché il turismo genera utili, paghiamo tasse e diamo lavoro a un milione di persone lavoro oltre a essere un brand distintivo dell’Italia. Motivo per cui abbiamo bisogno che la politica potenzi le infrastrutture per rendere più fruibili i gioielli che offre l’Italia; riduca la pressione fiscale a partire dalle tasse sugli immobili; sostenga gli investimenti con più credito di imposta per riqualificare le strutture ricettive; elimini norme anacronistiche che non ci consentono di servire un caffè o un pranzo a chi non è nostro ospite».
Poi c’è il problema della carenza del personale: «Va abbassato il costo del lavoro perché è uno dei maggiori problemi insieme all’abusivismo e alla deregulation degli affitti brevi: se durano più di tre giorni come fanno a definirsi tali? Stimiamo che ci siano 100 milioni di presenze turistiche l’anno “non osservate”, ovvero il 23,6% del totale».
Temi ai quali non si è sottratta la ministra del Turismo, Daniela Santanchè: «Entro i primi di giugno vorrei presentare una proposta di legge sugli affitti brevi che non sono da criminalizzare ma da regolamentare e ho già fatto due tavoli con le associazioni di categoria. Va creato un codice identificativo perché dobbiamo sapere chi sono e una piattaforma nazionale dove registrarsi. Il governo è disponibile a parlare di formazione per delle categorie».
Sul palco, poi, è salito l’imprenditore Brunello Cucinelli che ha dato coraggio alla platea di albergatori: «Investite perché il turismo c’è e ci sarà sempre in Italia ma serve puntare sulla qualità da coltivare ogni giorno». Poi ha concluso indicando la via dell’equilibrio fra profitto e dono: «Mandereste i vostri figli a rifare letti o gli operai? No, allora dobbiamo dare loro più dignità con luoghi di lavoro più belli, più vivibili e salari più alti perché pochi euro cambierebbero la loro la vita e alle aziende basterebbe destinare l’1% dell’Ebitda».