L’Inter sulla nuvola
Lukaku compleanno con doppietta Sassuolo domato, operazione 2° posto
L’Inter è salita su una nuvola e vola senza zavorre con l’obiettivo di tenersi il secondo posto, vince per la prima volta cinque partite di fila in questo campionato e in vista del derby di ritorno di martedì, che vale la finale di Champions, conferma la sensazione delle ultime settimane: per tirarla giù serve un avversario alla sua altezza.
Non è una banale questione di stile di gioco, perché per larghi tratti, anche sotto di tre gol, il Sassuolo di Dionisi prende il gessetto e disegna manovre e occasioni. È qualcosa che la squadra di Inzaghi ha dentro, una fame assassina che la fa andare in vantaggio alla prima vera occasione. Forse è anche una voglia di rivalsa, per l’altro filotto recente, quello delle cinque sconfitte, addirittura tre a San Siro: fatto sta che l’Inter non è mai stata così bene, di gambe e di testa. E anche la mezza rimonta subita e i brividi nel finale tornano utili, per non peccare di presunzione.
Nel giorno del suo trentesimo compleanno, è Romelu Lukaku a soffiare così forte sulle candeline da spostare gli avversari: a fine primo tempo, con un abile gioco di posizionamento, Big Rom spalle alla porta destabilizza Tressoldi che non è un fuscello, per poi girarsi, portare il pallone sul sinistro e far partire un tracciante dalla lunetta dell’area che illumina San Siro a giorno. Il belga vuole riscattarsi da una stagione passata per lo più ai box e punta a guadagnarsi un altro anno in prestito dal Chelsea: «Da 1 a 10, le possibilità sono 6:— ha spiegato l’a.d. Marotta —. Quanto a Inzaghi la stagione per adesso è da 7, molto positiva. Quando le cose non andavano bene non era giusto addebitare tutto a lui, anche il management ha avuto responsabilità. Inzaghi ha recuperato da quel momento di negatività».
Riabilitato (quasi) a tutti gli effetti, il tecnico resta senza voce alla fine ma prepara nelle condizioni ideali la semifinale europea di ritorno: contro il Sassuolo cambia otto titolari rispetto alla Champions (confermati solo Acerbi, Brozovic, Mkhitaryan), rischia di andare in svantaggio perché i neroverdi pressano e creano problemi all’uscita con il pallone dei nerazzurri, ma si esercita nell’arte che alla fine predilige, quella del contropiede, con Lukaku a fare da riferimento. Il vantaggio prima dell’intervallo libera ulteriormente la testa dell’Inter.
Lautaro entra dopo l’intervallo perché Correa ha un affaticamento agli adduttori ma il raddoppio arriva con un’autorete di Tressoldi su cross di Bellanova. Il Toro deve aspettare altri tre minuti: il brasiliano devia in rete pure un suo tiro. L’Inter ritrova Gosens, poi sbanda, prende gol di testa sia da Henrique che da Frattesi, soffre, ma fa festa ancora con un diagonale da biliardo di Lukaku. E si rifugia in tempo sulla sua nuvola altissima. Per tirarla giù da lì, bisogna salire a prenderla.