Casa Italia a Parigi nel nome di de Coubertin
Presentata all’ambasciata: sarà al Pré Catelan. Malagò: «Scelto un luogo simbolo»
A 440 giorni dall’apertura del 26 luglio 2024, all’ambasciata d’Italia ieri è stato firmato il progetto di Casa Italia per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Casa Italia è diventata nei decenni un luogo centrale dell’Olimpiade, un posto dove si va «per l’atmosfera, che è la vera eccellenza del nostro Paese», ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò.
Durante le ultime due edizioni dei Giochi, Tokyo 2020 e Pechino 2022, Casa Italia è rimasta un punto di riferimento in un’organizzazione complessiva stravolta dal Covid. «La situazione era surreale, ma noi siamo andati avanti quando tutti gli altri si arrendevano — ha ricordato Malagò —. Il marchio si è rafforzato e oggi possiamo presentare la prossima Casa Italia al Pré Catelan, un luogo simbolo di Parigi e dell’Olimpiade».
Dentro il parco parigino del Bois de Boulogne, dove oggi c’è il ristorante tre stelle Michelin di Frédéric Anton, la sera del 23 giugno 1894 il barone Pierre de Coubertin fondatore dell’Olimpiade moderna festeggiò il progetto di ripristinare gli antichi Giochi presentato alla Sorbona. «Sono venuto molte volte a Parigi per fare sopralluoghi e da subito ho pensato che il Pré Catelan fosse non soltanto il luogo migliore ma “il luogo” per Casa Italia», ha detto Malagò prima della firma, «che per la prima volta nella storia del Coni avviene nella città che ospiterà i Giochi olimpici», ha aggiunto l’ambasciatrice italiana a Parigi, Emanuela D’Alessandro.
Il Pré Catelan è molto amato dai parigini, un punto di riferimento nella storia della città e nella capitale di oggi. Giovanni Malagò ha sottolineato con orgoglio che «ci siamo mossi in anticipo e ora abbiamo il tempo di preparare un allestimento magnifico». «Avete realizzato un sogno anche per noi», ha detto Olivier Voarick, amministratore delegato della Maison Lenôtre proprietaria della struttura.
A Casa Italia a Parigi ci sarà una zona dedicata alla prossima Olimpiade italiana, come ha ricordato in ambasciata Andrea Varnier, ceo della Fondazione dei Giochi di MilanoCortina 2026. «Oggi per noi è una data importante, mancano mille giorni ai nostri Giochi: saranno speciali perché per la prima volta sono coinvolte due città, Milano e Cortina, ma anche le nostre valli. Una ricchezza che pochi Paesi possono permettersi di offrire al mondo».