Il Covid spedisce Ganna fuori dal Giro Cioni, il suo coach «Perdita grave Tour? Improbabile»
Fino a venerdì sera aveva ragionato FOSSOMBRONE di ruote lenticolari e tempi, la tappa di Cesena come chiodo fisso, la volontà di riprendersi la crono ceduta a Evenepoel a Ortona come missione possibile. «Medita riscatto, partirà come un pazzo» aveva promesso papà Marco, che vive in simbiosi con il figlio-jet. E invece la storia del Giro di Filippo Ganna è bruscamente deragliata a Terni, ieri mattina, partenza dell’ottava tappa. «Si è svegliato sintomatico, con un po’ di influenza — racconta mesto Dario Cioni, il coach della Ineos che conosce Pippo come le sue tasche —, gli abbiamo fatto il test Covid: positivo. A quel punto è stato immediatamente isolato per non contagiare la squadra». E così il fuoriclasse italiano che avrebbe dovuto infilarsi la prima maglia rosa, anziché preparare la bici per l’esercizio di aerodinamica di oggi è stato costretto ad andare all’autonoleggio di Terni e guidare fino a casa. Dire che Ganna è deluso, è poco. Giro buttato, Ineos a due teste (Thomas e Geoghegan Hart) indebolita: Filippo fin qui era stato un prezioso gregario. «Una perdita importante — conferma Cioni —, ma gli imprevisti in tre settimane di corsa accadono, vanno accettati».
Si ferma contro il muro Covid (quarto caso in questo Giro) la stagione di Ganna, secondo alla Vuelta a San Juan e al Giro dell’Algarve, imbattibile a crono alla Tirreno, sontuoso secondo sul podio della Sanremo dei giganti (Van der Poel, Ganna, Van Aert e Pogacar assurdamente quarto), sesto alla Roubaix prima di questo ritiro forzato che adesso apre un buco di quasi tre mesi (al netto della vacanza che Filippo aveva promesso a fine corsa alla fidanzata Alice) nel calendario del piemontese. Escluso che Ganna torni in corsa per il Tour del France («Altamente improbabile» dice Cioni), l’obiettivo diventa il Mondiale di Glasgow che, riunendo tutte le discipline sotto il cielo di Scozia, gli propone un programma serrato: priorità al quartetto dell’inseguimento oro a Tokyo e alla crono che, dopo i trionfi 2020 e 2021, gli si negò in Australia l’anno scorso (7°). Sull’inseguimento individuale a Glasgow si faranno ragionamenti last minute, in base ai risultati. «L’importante è che torni a star bene» chiosa il coach. Per il sorriso, ci sarà da aspettare.