In terapia per depressione, ho disfunzioni della sfera sessuale: potrebbero essere causate dai farmaci?
Dal 2018 sono in cura per uno stato depressivo lieve, con ansia e tremolii alle mani. La terapia ha dato i suoi frutti considerato che la depressione è praticamente debellata, ma di tanto in tanto persistono l’ansia e i tremolii. Purtroppo però da tempo ho problemi sessuali, in particolare scarso desiderio e difficoltà di erezione. È possibile la correlazione con la terapia? Ho 49 anni e non ho mai avuto problemi di questo genere.
I trattamenti più utilizzati per curare la depressione maggiore sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o gli inibitori della ricaptazione di serotonina e noradrenalina (SNRI). Per entrambe queste classi di farmaci sono noti alcuni effetti indesiderati, che vanno da una diminuzione generale del desiderio sessuale fino a un effetto più generale di ottundimento emotivo. Quest’ultima condizione viene descritta come indifferenza, distacco, ridotta risposta e apatia. Le persone con questo tipo di condizione lamentano ridotta tendenza a ridere o piangere, meno empatia nei confronti degli altri. È una condizione che somiglia all’anedonia, uno dei sintomi cardine della depressione, che si esprime con la perdita di capacità di provare piacere. La differenza tra le due condizioni è legata soprattutto al fatto che l’anedonia impedisce di provare piacere ed emozioni positive, mentre l’appiattimento riguarda tutte le emozioni, anche quelle negative. Inoltre la prima è costitutiva di alcune forme depressive e migliora con un trattamento adeguato, mentre la seconda insorge a seguito dell’inizio della terapia antidepressiva. Se gli effetti indesiderati più comuni degli SSRI sono disturbi gastrointestinali (nausea e diarrea), i disturbi della sessualità sono immediatamente successivi come frequenza e come motivazione alla sospensione dei trattamenti. In una ricerca sull’argomento, si è osservato che gli SSRI possono condurre a diminuzione della libido, disturbi della fase di eccitamento, disfunzioni erettili e ritardo nel raggiungimento o assenza di orgasmo. In alcune ricerche tali disturbi sembrano raggiungere una prevalenza dell’80% dei casi trattati. Tale tipo di disturbi poi sembra essere molto variabile nella sua espressione tra maschi e femmine. In conclusione la invito a parlare di queste problematiche con il suo medico di fiducia, in quanto esistono strumenti efficaci per poter trattare il problema identificandone le cause e modificando, se ritenuto necessario, il trattamento al fine di interrompere eventuali effetti indesiderati. Tale procedura è ottenibile utilizzando antidepressivi di altre classi farmacologiche.