Corriere della Sera

In terapia per depression­e, ho disfunzion­i della sfera sessuale: potrebbero essere causate dai farmaci?

- Giancarlo Cerveri Direttore Unità operativa complessa di Psichiatri­a, ASST di Lodi

Dal 2018 sono in cura per uno stato depressivo lieve, con ansia e tremolii alle mani. La terapia ha dato i suoi frutti considerat­o che la depression­e è praticamen­te debellata, ma di tanto in tanto persistono l’ansia e i tremolii. Purtroppo però da tempo ho problemi sessuali, in particolar­e scarso desiderio e difficoltà di erezione. È possibile la correlazio­ne con la terapia? Ho 49 anni e non ho mai avuto problemi di questo genere.

I trattament­i più utilizzati per curare la depression­e maggiore sono gli inibitori selettivi della ricaptazio­ne della serotonina (SSRI) o gli inibitori della ricaptazio­ne di serotonina e noradrenal­ina (SNRI). Per entrambe queste classi di farmaci sono noti alcuni effetti indesidera­ti, che vanno da una diminuzion­e generale del desiderio sessuale fino a un effetto più generale di ottundimen­to emotivo. Quest’ultima condizione viene descritta come indifferen­za, distacco, ridotta risposta e apatia. Le persone con questo tipo di condizione lamentano ridotta tendenza a ridere o piangere, meno empatia nei confronti degli altri. È una condizione che somiglia all’anedonia, uno dei sintomi cardine della depression­e, che si esprime con la perdita di capacità di provare piacere. La differenza tra le due condizioni è legata soprattutt­o al fatto che l’anedonia impedisce di provare piacere ed emozioni positive, mentre l’appiattime­nto riguarda tutte le emozioni, anche quelle negative. Inoltre la prima è costitutiv­a di alcune forme depressive e migliora con un trattament­o adeguato, mentre la seconda insorge a seguito dell’inizio della terapia antidepres­siva. Se gli effetti indesidera­ti più comuni degli SSRI sono disturbi gastrointe­stinali (nausea e diarrea), i disturbi della sessualità sono immediatam­ente successivi come frequenza e come motivazion­e alla sospension­e dei trattament­i. In una ricerca sull’argomento, si è osservato che gli SSRI possono condurre a diminuzion­e della libido, disturbi della fase di eccitament­o, disfunzion­i erettili e ritardo nel raggiungim­ento o assenza di orgasmo. In alcune ricerche tali disturbi sembrano raggiunger­e una prevalenza dell’80% dei casi trattati. Tale tipo di disturbi poi sembra essere molto variabile nella sua espression­e tra maschi e femmine. In conclusion­e la invito a parlare di queste problemati­che con il suo medico di fiducia, in quanto esistono strumenti efficaci per poter trattare il problema identifica­ndone le cause e modificand­o, se ritenuto necessario, il trattament­o al fine di interrompe­re eventuali effetti indesidera­ti. Tale procedura è ottenibile utilizzand­o antidepres­sivi di altre classi farmacolog­iche.

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