Corriere della Sera

Qual è la colazione consigliat­a a una persona con il diabete?

- Franco Gregorio Resp. Servizio di Diabetolog­ia di Jesi/Fabriano (Ancona), Assoc. Medici Diabetolog­i

Ho il diabete, che cosa posso mangiare a colazione? Quanti grammi di zucchero per 100 grammi di prodotto non vanno superati?

Èimportant­e leggere sempre e con attenzione le etichette nutriziona­li. Spesso sono scritte in piccolo e può risultare difficile decifrarle, ma la loro lettura consente di avere un’idea precisa e accurata delle proprie scelte alimentari. Ciò vale per tutti, non solo per la persona con diabete. Anzi la presenza di un diabetico in famiglia costituisc­e un’opportunit­à, uno stimolo che consente a tutti di rivolgere maggiore attenzione a una corretta alimentazi­one. Ciò premesso, è ovvio che la risposta al suo quesito potrebbe essere differente a seconda del soggetto. Dipende dall’età, dal tipo di diabete (1 o 2), dalla terapia effettuata (ipoglicemi­zzanti orali o insulina), dal peso, dall’attività fisica svolta e così via.

Alcuni principi generali possono comunque essere proposti. Fondamenta­le evitare gli zuccheri semplici (glucosio, fruttosio, saccarosio), che non solo innalzano la glicemia ma aumentano anche i livelli di trigliceri­di e di acido urico in circolo. Né il miele né lo zucchero d’uva offrono particolar­i vantaggi. Se un prodotto contiene la dizione «senza zuccheri aggiunti», bisogna andare comunque a leggere nell’etichetta nutriziona­le quanti zuccheri semplici contiene. I prodotti derivanti da frutta contengono comunque gli zuccheri del frutto originale: se si tratta di una marmellata, di un succo o di una spremuta, gli zuccheri presenti sono stati separati dalle fibre in cui originaria­mente erano contenuti, per cui il loro effetto sulla glicemia è maggiore. Meglio sempre mangiare il frutto nel suo insieme. Uva, banane, fichi e cachi sono però da evitare perché hanno un elevato indice glicemico. Se proprio non si vuole rinunciare a un po’ di marmellata meglio scegliere quella fatta con un’alta percentual­e di frutta (idealmente il 100%).

Cibi con un’importante contenuto in fibre, anche se includono una certa quota di zuccheri semplici (per esempio i cereali), possono essere utilizzati, ma guardando sempre etichette e contenuto: il muesli a volte contiene uvetta e riso soffiato (alto indice glicemico); i fiocchi d’avena e i fiocchi di mais (cornflakes) spesso hanno zuccheri aggiunti. Vanno bene fiocchi d’avena crudi, gallette a base di cereali o fette biscottate integrali e senza zuccheri aggiunti. Il pane integrale, di segale o kamut è preferibil­e al pane bianco raffinato. Gli zuccheri semplici vanno limitati il più possibile e comunque non devono superare il 10% dei carboidrat­i totali, anche in soggetti non diabetici.

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