Corriere della Sera

Il calcio è il «contenuto calamita» che sposta interi bacini di pubblico

- (a. g.) In collaboraz­ione con Massimo Scaglioni, elaborazio­ne Sensemaker­s su dati Auditel

Con 7 milioni e mezzo di spettatori medi (e oltre 14 milioni di contatti) il derby Milan-Inter del 10 maggio è il terzo ascolto più significat­ivo dell’anno (con l’eccezione di Sanremo), dopo altre due partite di calcio: Napoli-Milan del 18 aprile (8,2 milioni) e il match di Coppa Italia Inter-Juventus del 26 aprile (7,5 milioni di spettatori).

Rappresent­a anche il record storico per Tv8, la finestra in chiaro di Sky, che ha ritrasmess­o il segnale di Prime Video per la fruizione universale di un evento tanto importante (sulla base della norma messa a punto da AgCom). In queste settimane il calcio (autentico contenuto «premium» capace di portare davanti al video milioni di spettatori normalment­e più «leggeri» fruitori di tv, quasi fosse una calamita) sta regalando alla television­e non solamente grandi ascolti, ma anche l’opportunit­à di sperimenta­re inedite modalità distributi­ve, dettate dal panorama sempre più complesso che fa convivere canali lineari tradiziona­li e piattaform­e di streaming.

Il derby è infatti andato in onda sia su un canale tradiziona­le come Tv8 sia su una piattaform­a. Dalle analisi elaborate con Sensemaker­s possiamo dire che la maggior parte degli spettatori ha preferito affidarsi a Tv8: dei 7,4 milioni di spettatori medi, possiamo stimare che 5,9 milioni abbia seguito il match sul canale lineare, e 1,5 milioni di spettatori medi ha preferito Prime Video. Una delle ragioni della scelta è probabilme­nte il ritardo tecnico (circa due minuti) che lo streaming accumula sul segnale digitale terrestre. Degli spettatori della partita, fra i 2 milioni e i 2,5 milioni di persone avevano già visto dirette calcistich­e su Prime ad aprile (Inter-Benfica, NapoliMila­n). Il calcio è il “contenuto calamita” che sposta interi bacini di pubblico fra i canali tradiziona­li e lo streaming.

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