Corriere della Sera

Milan, patto col Diavolo

Dopo il faccia a faccia, gli ultrà a Milanello La procura federale apre un’inchiesta ma il club garantisce: «Qua per incitarci»

- Carlos Passerini

Il caso Aspettando il ritorno con l’inter, Leao si allena e la squadra canta con i tifosi

MILANO Mentre la Procura della Federcalci­o ha aperto un’inchiesta sul clamoroso faccia a faccia fra la squadra e gli ultrà avvenuto sabato a La Spezia, con quell’immagine dei giocatori rossoneri alla sbarra che ha fatto il giro del mondo, mostrando una volta di più quanto il nostro calcio continui a vivere di regole e codici comportame­ntali tutti suoi, ieri a Milanello erano moltissimi i tifosi che hanno accolto l’invito della Curva Sud e hanno raggiunto il centro sportivo di Carnago per incitare la squadra in vista del ritorno dell’euroderby di domani.

Niente monologhi, stavolta. Davanti al cancello del quartier generale del Diavolo squadra e tifosi si sono messi gli uni di fronte agli altri, con i primi che hanno accompagna­to i cori battendo le mani. C’erano anche il d.t. Paolo Maldini, il d.s. Ricky Massara e Stefano Pioli. Proprio la presenza dell’allenatore, sabato sul prato del Picco, in silenzio davanti agli ultrà e in mezzo ai suoi giocatori, aveva fatto un certo effetto. «Ci hanno soltanto spronato e stimolato a dare il massimo» aveva poi spiegato davanti alle telecamere il tecnico rossonero.

«Perché noi ci crediamo», «Noi vogliamo questa vittoria» gli slogan ieri più gettonati, oltre agli altri grandi classici anti-inter. Erano presenti anche molte famiglie con i bambini, complice la giornata festiva. Come a La Spezia, anche stavolta c’erano le forze dell’ordine, oltre allo Slo, il responsabi­le dei rapporti fra il club e i tifosi.

Da quanto filtra non ci sono stati né insulti né contestazi­oni, ma solo l’invito a dare tutto fino all’ultimo momento della stagione. «Siamo con voi» hanno cantato a più riprese gli ultrà, che hanno garantito appoggio indiscusso alla squadra nonostante il momento critico, come già avvenuto sabato. Intanto, però, come detto, la Procura federale vuole andare a fondo di quanto avvenuto a fine partita sul prato del Picco, per verificare se l’arringa tenuta da un capo ultrà della Curva Sud sia stata una minaccia o effettivam­ente un semplice incitament­o in vista del ritorno della semifinale di Champions. Il Codice di Giustizia Sportiva della Figc infatti contiene una norma che vieta ai tesserati «durante le gare» di «sottostare a manifestaz­ioni che costituisc­ano forme di intimidazi­one». Il Milan ha ribadito con fermezza che non è stato quello il caso: nessuna contestazi­one. Una ricostruzi­one confermata anche da chi era presente.

«Avevo già spento la television­e, ma mi hanno detto che è stato un episodio di incoraggia­mento che mostra l’attaccamen­to dei tifosi alla squadra: quando le cose vanno bene sono capaci tutti, quando vanno male no. È stata una cosa positiva» ha detto il presidente milanista Paolo Scaroni, intervenut­o alla Milano Football Week. Il numero uno rossonero guarda già al derby: «Ora voglio battere l’inter, mi rendo conto che non è facile, ma il calcio riserva sempre sorprese. Chi avrebbe scommesso che avremmo vinto 0-4 a Napoli? Invece è successo: quando c’è una squadra unita e compatta, che ce la mette tutta, nessun obiettivo è precluso. Per questo resto fiducioso, pur dicendovi che siamo al di là delle nostre previsioni».

Verissimo: già essere qui a giocarsi il posto in una finale di Champions è un risultato eccezional­e, se si pensa che il Milan per sette anni fra il 2014 e il 2021 non era neanche riuscito a partecipar­e. Il proble

ma infatti non è il cammino europeo, ma quello in campionato, nettamente al di sotto delle aspettativ­e estive. Partiti da campioni d’italia con l’obiettivo di cucirsi sulla maglia la seconda stella, i rossoneri rischiano ora di restare fuori dalla prossima di Champions: solo un’accelerata nelle ultime tre partite (Samp, Juve e Verona) più una penalizzaz­ione di Madama potrebbero a questo punto garantire un piazzament­o fra i primi quattro posti. Gli investimen­ti sbagliati sul mercato estivo, i troppi punti persi con le piccole: errori da non ripetere.

Il presente però è il derby di ritorno, con quei due gol da rimontare: una montagna che oggi sembra impossibil­e da scalare per questo Diavolo smarrito e impaurito. L’unica buona notizia è il ritorno in gruppo di Leao, che da solo vale metà Milan. La sua assenza all’andata s’è fatta dannatamen­te sentire, anche se forse sarebbe finita allo stesso modo. Perché Rafa, da solo, non può bastare. Meglio che i suoi compagni se lo mettano bene in testa.

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Il faccia a faccia fra i giocatori del Milan e gli ultrà rossoneri, avvenuto sabato sera al Picco di La Spezia dopo la sconfitta del Diavolo per 2-0. Il confronto è durato due minuti in tutto, alla presenza delle forze dell’ordine. I giocatori sono rimasti in silenzio: a parlare sono stati solo i capi ultrà della curva rossonera. Ma non ci sono state minacce, solo incitament­i
La scena Il faccia a faccia fra i giocatori del Milan e gli ultrà rossoneri, avvenuto sabato sera al Picco di La Spezia dopo la sconfitta del Diavolo per 2-0. Il confronto è durato due minuti in tutto, alla presenza delle forze dell’ordine. I giocatori sono rimasti in silenzio: a parlare sono stati solo i capi ultrà della curva rossonera. Ma non ci sono state minacce, solo incitament­i
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Rafael Leao, 23 anni, attaccante del Milan
(Canoniero) Ritorno in campo Rafael Leao, 23 anni, attaccante del Milan
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