Milan, patto col Diavolo
Dopo il faccia a faccia, gli ultrà a Milanello La procura federale apre un’inchiesta ma il club garantisce: «Qua per incitarci»
Il caso Aspettando il ritorno con l’inter, Leao si allena e la squadra canta con i tifosi
MILANO Mentre la Procura della Federcalcio ha aperto un’inchiesta sul clamoroso faccia a faccia fra la squadra e gli ultrà avvenuto sabato a La Spezia, con quell’immagine dei giocatori rossoneri alla sbarra che ha fatto il giro del mondo, mostrando una volta di più quanto il nostro calcio continui a vivere di regole e codici comportamentali tutti suoi, ieri a Milanello erano moltissimi i tifosi che hanno accolto l’invito della Curva Sud e hanno raggiunto il centro sportivo di Carnago per incitare la squadra in vista del ritorno dell’euroderby di domani.
Niente monologhi, stavolta. Davanti al cancello del quartier generale del Diavolo squadra e tifosi si sono messi gli uni di fronte agli altri, con i primi che hanno accompagnato i cori battendo le mani. C’erano anche il d.t. Paolo Maldini, il d.s. Ricky Massara e Stefano Pioli. Proprio la presenza dell’allenatore, sabato sul prato del Picco, in silenzio davanti agli ultrà e in mezzo ai suoi giocatori, aveva fatto un certo effetto. «Ci hanno soltanto spronato e stimolato a dare il massimo» aveva poi spiegato davanti alle telecamere il tecnico rossonero.
«Perché noi ci crediamo», «Noi vogliamo questa vittoria» gli slogan ieri più gettonati, oltre agli altri grandi classici anti-inter. Erano presenti anche molte famiglie con i bambini, complice la giornata festiva. Come a La Spezia, anche stavolta c’erano le forze dell’ordine, oltre allo Slo, il responsabile dei rapporti fra il club e i tifosi.
Da quanto filtra non ci sono stati né insulti né contestazioni, ma solo l’invito a dare tutto fino all’ultimo momento della stagione. «Siamo con voi» hanno cantato a più riprese gli ultrà, che hanno garantito appoggio indiscusso alla squadra nonostante il momento critico, come già avvenuto sabato. Intanto, però, come detto, la Procura federale vuole andare a fondo di quanto avvenuto a fine partita sul prato del Picco, per verificare se l’arringa tenuta da un capo ultrà della Curva Sud sia stata una minaccia o effettivamente un semplice incitamento in vista del ritorno della semifinale di Champions. Il Codice di Giustizia Sportiva della Figc infatti contiene una norma che vieta ai tesserati «durante le gare» di «sottostare a manifestazioni che costituiscano forme di intimidazione». Il Milan ha ribadito con fermezza che non è stato quello il caso: nessuna contestazione. Una ricostruzione confermata anche da chi era presente.
«Avevo già spento la televisione, ma mi hanno detto che è stato un episodio di incoraggiamento che mostra l’attaccamento dei tifosi alla squadra: quando le cose vanno bene sono capaci tutti, quando vanno male no. È stata una cosa positiva» ha detto il presidente milanista Paolo Scaroni, intervenuto alla Milano Football Week. Il numero uno rossonero guarda già al derby: «Ora voglio battere l’inter, mi rendo conto che non è facile, ma il calcio riserva sempre sorprese. Chi avrebbe scommesso che avremmo vinto 0-4 a Napoli? Invece è successo: quando c’è una squadra unita e compatta, che ce la mette tutta, nessun obiettivo è precluso. Per questo resto fiducioso, pur dicendovi che siamo al di là delle nostre previsioni».
Verissimo: già essere qui a giocarsi il posto in una finale di Champions è un risultato eccezionale, se si pensa che il Milan per sette anni fra il 2014 e il 2021 non era neanche riuscito a partecipare. Il proble
ma infatti non è il cammino europeo, ma quello in campionato, nettamente al di sotto delle aspettative estive. Partiti da campioni d’italia con l’obiettivo di cucirsi sulla maglia la seconda stella, i rossoneri rischiano ora di restare fuori dalla prossima di Champions: solo un’accelerata nelle ultime tre partite (Samp, Juve e Verona) più una penalizzazione di Madama potrebbero a questo punto garantire un piazzamento fra i primi quattro posti. Gli investimenti sbagliati sul mercato estivo, i troppi punti persi con le piccole: errori da non ripetere.
Il presente però è il derby di ritorno, con quei due gol da rimontare: una montagna che oggi sembra impossibile da scalare per questo Diavolo smarrito e impaurito. L’unica buona notizia è il ritorno in gruppo di Leao, che da solo vale metà Milan. La sua assenza all’andata s’è fatta dannatamente sentire, anche se forse sarebbe finita allo stesso modo. Perché Rafa, da solo, non può bastare. Meglio che i suoi compagni se lo mettano bene in testa.