Corriere della Sera

Juve, vittoria e ansia Pogba si ferma ancora Il suo campionato non è mai cominciato

Contro la Cremonese decidono Fagioli e Bremer

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Bocci

TORINO Una vittoria senza gioia. La Juve piega la Cremonese, stacca l’inter, resta seconda da sola. Ma il 2-0 maturato nel secondo tempo grazie alla saetta dell’ex Fagioli e all’incornata di Bremer, quando i meccanismi bianconeri cominciano a funzionare, compensa solo in parte il dispiacere per l’ennesimo infortunio di Pogba, che Max aveva deciso di schierare titolare a sorpresa, 390 giorni dopo l’ultima con la maglia dello United contro il Liverpool.

Quella volta il Polpo Paul si era fatto male al 10’, stavolta la notte del figliol prodigo dura poco di più: al 22’, dopo un cross profondo verso l’area, fa uno strano saltello condito da una smorfia. Lo Stadium si gela, Pogba scuote la testa, si sdraia sul prato, si mette le mani in faccia. Anche Allegri, che sta dando indicazion­i ai suoi giocatori, si blocca e poi, d’intesa con il suo vice Landucci, chiama subito Milik. Pogba piange, si dispera, esce da solo con la maglietta in faccia per non far vedere le lacrime e viene raggiunto e consolato da Di Maria, che sta in panchina e lo accompagna nello spogliatoi­o.

La prima diagnosi è meno spietata di quanto si temeva: problema al quadricipi­te della gamba sinistra da valutare nelle prossime ore. Difficile immaginare che da qui alla fine della stagione, tra venti giorni, Pogba possa recuperare. Una maledizion­e. Un calvario. Anche un acquisto avventato: 4 gli infortuni, appena 10 le presenze sino qui. Allegri ci contava per il finale di stagione. E invece niente.

Il resto è una vittoria con un filo di gas e grazie a un secondo tempo assai migliore del primo. All’inizio la Juve gioca piano, lenta, senza qualità. Fagioli sulla stessa di Pogba, dietro Vlahovic. Poi, con Milik, il 3-4-2-1 diventa il classico 3-5-2, quasi a specchio con la Cremonese che si difende spesso a cinque e chiude bene tutte le linee di passaggio, rinunciand­o però ad attaccare. I bianconeri prima dell’intervallo hanno poche occasioni: ma Carnesecch­i su Bremer e Milik e Vasquez in anticipo su Chiesa tengono viva la Cremonese. Nel secondo tempo, invece, non c’è storia. La Juve aumenta il ritmo, Chiesa diventa imprendibi­le a sinistra, Cuadrado è più presente sull’altra corsia e anche i centrocamp­isti, soprattutt­o Fagioli, sono reattivi. La squadra di Ballardini non riesce a uscire dal guscio. Impensabil­e pensare di uscire con un risultato positivo rimanendo sempre dietro la linea della palla. Oltre alle reti di Fagioli e Bremer, anche una annullata a Milik e un salvataggi­o sulla linea di Chiriches su Rabiot.

La Juve che servirà giovedì a Siviglia per cercare di conquistar­e la finale di Europa League e dare un senso compiuto a questa stagione vissuta, sino adesso, sulle montagne russe. Il campionato, in attesa di nuove penalizzaz­ioni, ha preso la strada che voleva l’allenatore. Il secondo posto, in solitudine, va difeso. La Coppa, però, conta di più. Allegri ci arriva con un dubbio grande come una casa: Vlahovic, ancora una volta, fallisce l’occasione. Max lo schiera titolare, ma lo toglie dopo poco più di un’ora di niente. Che fine ha fatto il centravant­i immarcabil­e che giocava nella Fiorentina? La Cremonese, invece, non ha quasi più speranze. La salvezza è lontana 6 punti, quando ne restano soltanto 9 a disposizio­ne.

Guaio muscolare

La sfortuna di Paul: 4 infortuni, appena 10 presenze. L’ultimo è un guaio muscolare

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Lo juventino Paul Pogba, 30 anni, disperato a terra dopo l’infortunio muscolare
(Getty Images) Calvario infinito Lo juventino Paul Pogba, 30 anni, disperato a terra dopo l’infortunio muscolare

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