La Roma di riserva non basta a Mou Testa già all’europa
BOLOGNA La Roma meritava qualcosa più dello 0-0 finale, ma la scelta era stata fatta già giovedì sera, dopo la vittoria per 1-0 contro il Bayer Leverkusen nella semifinale di andata di Europa League. Troppo vicino il ritorno — solo sette giorni— e troppo ghiotto il premio in palio: la seconda euro-finale consecutiva dopo quella vinta a Tirana, un anno fa, in Conference League contro il Feyenoord.
Così la Roma si è presentata a Bologna, contro una buona squadra guidata da un allenatore con il futuro garantito, con un turnover massiccio. Una squadra B a partire dal portiere, Svilar, che in stagione aveva giocato solo 90’ nella prima partita stagionale in Europa League, in Bulgaria, contro il Ludogorets. Un dato spiega tutto: con l’età media di 25 anni e 34 giorni è stato l’undici titolare più giovane in tutta la carriera di Mourinho in serie A.
Le sconfitte di Milan e Atalanta contro Spezia e Salernitana, più il pareggio casalingo della Lazio contro il Lecce, potevano essere un’occasione in zona Champions, ma gli assenti erano davvero troppi: Dybala, Rui Patricio, Smalling, Karsdorp, El Shaarawy, Kumbulla e Llorente. Più Celik che si è infortunato a partita in corso. Più facile inseguire la qualificazione per la prossima Champions in Europa League (ma bisogna vincerla) piuttosto che in campionato.
Il Bologna, al contrario, aveva un obiettivo vero legato alla serie A: l’ottavo posto che, tra regolamenti e incroci di risultati difficili ma non impossibili, potrebbe aprire la porticina della Conference League. Per questo la prova dei rossoblù è stata negativa, soprattutto per quanto riguarda gli attaccanti, a partire da Arnautovic, ripescato dopo tanto tempo. L’ultima partita da titolare dell’austriaco era stata il 4 gennaio, proprio contro la Roma all’olimpico, ma da lì in poi sono state soltanto briciole e incomprensioni, quantificabili in soli 64 minuti in campionato. Ma ieri anche Barrow e Orsolini hanno deluso.
La Roma ha avuto la miglior occasione nel primo tempo — Belotti sciagurato nello sprecare l’assist di Solbakken — e può reclamare almeno un rigore netto (Lykogiannis su Ibanez) nella ripresa. Giovedì la visita al Bayer Leverkusen e poi, chissà. Dalla Francia si infittiscono le voci che vogliono il Psg su Mourinho. Ma non è certo questo il momento di chiedere conferme che nessuno può o vuole dare.