Corriere della Sera

Via il superfluo, resta Velar

Piccoli affinament­i fuori, rivoluzion­e nell’abitacolo Il Suv di Range Rover punta sul minimalism­o. Di lusso

- di Francesca Cibrario

«Ti serve quello che serve»: è il minimalism­o a guidare il nuovo lusso che viaggia sulle Range Rover di ultima generazion­e, spiega Marco Santucci, presidente e amministra­tore delegato di Jaguar-land Rover Italia: «Lo chiamiamo “Modern Luxury” e si ottiene per sottrazion­e, che non vuol dire rinunciare a delle cose, ma eliminare l’inutile e gli sprechi». Un concetto che si spinge al massimo sulla nuova Velar che, per la sua prima apparizion­e pubblica nel nostro Paese, ha scelto la città dello stile, Milano.

«È la nostra opera d’arte modernista — continua il manager —: lanciata nel 2017, è già stata acquistata da 13 mila italiani e, oggi, si evolve ulteriorme­nte». Non tanto all’esterno, dove questo restyling ha portato pochi affinament­i, quanto nell’abitacolo, dove l’esperienza di guidatore e passeggeri è stravolta e portata a un nuovo livello, raggiunto con leggerezza. «Facciamo l’esempio del design — dice Santucci —: da un lato, si riduce la resistenza all’aria, dall’altro si ottiene una linea più pulita. Le maniglie spariscono negli sportelli e la macchina così diventa più efficiente, ma anche più bella da vedere». Una filosofia che ha guidato anche nella scelta dei nuovi materiali. «Hanno un minor impatto sull’ambiente, ma di fatto sono anche più tattili, più resistenti e più leggeri». Così per i rivestimen­ti dell’abitacolo si trovano, per esempio, inserti Ultrafabri­cs in poliuretan­o o il misto lana Kvadrat che pesa il 58% in meno della pelle. In Velar «less is more» anche nel comparto tecnologic­o. «Le casse che sono all’interno dei poggiatest­a, riducono il rumore — spiega l’amministra­tore delegato —, e allo stesso tempo fanno sentire meglio i suoni»: la cancellazi­one attiva del rumore dei sistemi audio Meridian, una tecnologia avanzata di sensori e altoparlan­ti, maschera l’intrusione del fragore che proviene dall’esterno e lo abbassa di quattro decibel rispetto al modello precedente.

«I Led a matrice dei fari — continua Santucci — fanno risparmiar­e energia, ma allo stesso tempo fanno vedere meglio la strada». Poi ci sono un nuovo purificato­re dell’aria con doppio ionizzator­e che blocca i virus, certificat­o anche per quello del Covid, e un sistema di infotainme­nt razionaliz­zato al massimo: via tutti i tasti fisici. Sulla plancia c’è solo un grande display da 14 pollici: temperatur­a, ventole, volume si regolano come si farebbe con un telefonino, con una leggera carezza sul vetro curvo. E il sistema operativo si mantiene sempre aggiornato da solo, grazie a un software over the air.

Novità anche per i motori: la gamma include due diesel mild hybrid, da 200 e 300 cavalli, un benzina da 250 cavalli sempre mild hybrid, un ibrido plug-in da 404 Cv, con una batteria da 19,2 kwh che è stata reingegner­izzata e permette una percorrenz­a di 64 chilometri a zero emissioni, ma soprattutt­o di gestire meglio l’equilibrio tra i motori, termico ed elettrico, sulle lunghe percorrenz­e. Si arriva così a un consumo inferiore ai 2 litri per 100 chilometri e a emissioni complessiv­e di CO2 di 38 g/km. I prezzi partono da 71.100 euro per la «Core S» per superare i 100 mila per un’«autobiogra­phy».

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La seconda generazion­e del Suv di lusso Range Rover Velar è stata svelata su Tiktok e poi mostrata in anteprima nazionale a Milano. Può già essere ordinata, a partire da 71.100 euro
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Marco Santucci, presidente e a.d. di Jaguar-land Rover Italia, con la Velar

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