Via il superfluo, resta Velar
Piccoli affinamenti fuori, rivoluzione nell’abitacolo Il Suv di Range Rover punta sul minimalismo. Di lusso
«Ti serve quello che serve»: è il minimalismo a guidare il nuovo lusso che viaggia sulle Range Rover di ultima generazione, spiega Marco Santucci, presidente e amministratore delegato di Jaguar-land Rover Italia: «Lo chiamiamo “Modern Luxury” e si ottiene per sottrazione, che non vuol dire rinunciare a delle cose, ma eliminare l’inutile e gli sprechi». Un concetto che si spinge al massimo sulla nuova Velar che, per la sua prima apparizione pubblica nel nostro Paese, ha scelto la città dello stile, Milano.
«È la nostra opera d’arte modernista — continua il manager —: lanciata nel 2017, è già stata acquistata da 13 mila italiani e, oggi, si evolve ulteriormente». Non tanto all’esterno, dove questo restyling ha portato pochi affinamenti, quanto nell’abitacolo, dove l’esperienza di guidatore e passeggeri è stravolta e portata a un nuovo livello, raggiunto con leggerezza. «Facciamo l’esempio del design — dice Santucci —: da un lato, si riduce la resistenza all’aria, dall’altro si ottiene una linea più pulita. Le maniglie spariscono negli sportelli e la macchina così diventa più efficiente, ma anche più bella da vedere». Una filosofia che ha guidato anche nella scelta dei nuovi materiali. «Hanno un minor impatto sull’ambiente, ma di fatto sono anche più tattili, più resistenti e più leggeri». Così per i rivestimenti dell’abitacolo si trovano, per esempio, inserti Ultrafabrics in poliuretano o il misto lana Kvadrat che pesa il 58% in meno della pelle. In Velar «less is more» anche nel comparto tecnologico. «Le casse che sono all’interno dei poggiatesta, riducono il rumore — spiega l’amministratore delegato —, e allo stesso tempo fanno sentire meglio i suoni»: la cancellazione attiva del rumore dei sistemi audio Meridian, una tecnologia avanzata di sensori e altoparlanti, maschera l’intrusione del fragore che proviene dall’esterno e lo abbassa di quattro decibel rispetto al modello precedente.
«I Led a matrice dei fari — continua Santucci — fanno risparmiare energia, ma allo stesso tempo fanno vedere meglio la strada». Poi ci sono un nuovo purificatore dell’aria con doppio ionizzatore che blocca i virus, certificato anche per quello del Covid, e un sistema di infotainment razionalizzato al massimo: via tutti i tasti fisici. Sulla plancia c’è solo un grande display da 14 pollici: temperatura, ventole, volume si regolano come si farebbe con un telefonino, con una leggera carezza sul vetro curvo. E il sistema operativo si mantiene sempre aggiornato da solo, grazie a un software over the air.
Novità anche per i motori: la gamma include due diesel mild hybrid, da 200 e 300 cavalli, un benzina da 250 cavalli sempre mild hybrid, un ibrido plug-in da 404 Cv, con una batteria da 19,2 kwh che è stata reingegnerizzata e permette una percorrenza di 64 chilometri a zero emissioni, ma soprattutto di gestire meglio l’equilibrio tra i motori, termico ed elettrico, sulle lunghe percorrenze. Si arriva così a un consumo inferiore ai 2 litri per 100 chilometri e a emissioni complessive di CO2 di 38 g/km. I prezzi partono da 71.100 euro per la «Core S» per superare i 100 mila per un’«autobiography».