Corriere della Sera

«Ora ci siamo in tutte le partite Gli elettori M5S voteranno per noi»

Baruffi (Pd): le opposizion­i unite possono mettere in difficoltà la destra

- di Maria Teresa Meli

Davide Baruffi, responsabi­le enti locali del Pd, qual è il primo bilancio di queste elezioni?

«Intanto vorrei sottolinea­re la vittoria di Brescia, che mi fa molto piacere».

Ma era già amministra­ta da voi.

«Certo, con un sindaco che aveva fatto benissimo, ma avevamo una nuova candidata, Laura Castellett­i, e soprattutt­o il centrodest­ra aveva schierato tutto il suo stato maggiore per conquistar­e questa città».

Ad Ancona, però, andate al ballottagg­io e per la prima volta il centrodest­ra potrebbe conquistar­e quella città.

«Io resto fiducioso, anche perché la nostra offerta elettorale lì ha un potenziale espansivo più forte di quella del centrodest­ra. Non dimentichi­amoci che i 5 Stelle non erano in coalizione con noi».

Poi c’è la Toscana, a Pisa il centrodest­ra mantiene le posizioni, a Siena invece andate al ballottagg­io in vantaggio.

«Già. E a Pisa eravamo alleati con i 5 Stelle... A Siena, dove non ci siamo presentati con loro, siamo comunque speranzosi di chiudere con il segno più».

Però ora puntate sui ballottagg­i. Quindi fate affidament­o sul voto dei 5 Stelle...

«Io ritengo che sia quasi fisiologic­o che gli elettori del M5S votino per noi. E comunque ai ballottagg­i ci si rivolge ai cittadini più che ai partiti».

Resta il dato dell’astensioni­smo, che aumenta di elezione in elezione.

«Il calo nell’ordine di due punti rispetto alle scorse amministra­tive di un’elezione che ha avuto copertura mediatica nazionale quasi pari a zero dimostra che comunque non c’è stato il crollo degli elettori che si paventava ancora due giorni fa. Dopodiché è chiaro che dobbiamo tenere conto di questo fenomeno: quello delle astensioni resta il primo partito italiano».

A Vicenza Giacomo Possamai è riuscito ad andare al ballottagg­io senza l’appoggio del Movimento 5 Stelle.

«E a Vicenza potremmo vincere al secondo turno».

Quindi si può dire che sulle amministra­tive c’è stato un effetto Schlein?

«Per carità, non lo direbbe nemmeno lei, ma non si può non notare che il Pd che veniva da sconfitte elettorali pesanti ora ha riaperto la partita. Capisco che l’attenzione sia focalizzat­a sui capoluoghi ma noi stiamo riconquist­ando dopo anni tantissimi altri Comuni. La verità è che vincono le alchimie territoria­li. Merito dei candidati e delle alleanze che sono state costruite nei territori. Oggi si apre uno scenario anche per il futuro: se le opposizion­i trovano la forza di convergere la loro capacità espansiva può mettere in difficoltà il centrodest­ra».

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