Sorpresa Possamai nella sfida di Vicenza I dem contano sull’effetto Tommasi
Il giovane «pupillo» di Letta parte in vantaggio Il primo cittadino Rucco costretto a inseguire
L’applauso al comitato elettorale scatta quando è passata appena un’ora e 40 dalla chiusura dei seggi e la forbice segna un distacco da capogiro: dieci punti. Il vantaggio scenderà a sei punti, poi a quattro, poi a due, l’entusiasmo rimarrà crescente fino a esplodere in una sala che non conterrà le oltre 300 persone accorse: applausi, cori da stadio, bottiglie di champagne stappate. Perché qui il sogno era di arrivare al ballottaggio contro il sindaco di centrodestra uscente Francesco Rucco per giocarsi il tutto e per tutto al secondo turno, col pronostico di partire in rincorsa. Invece quando Giacomo Possamai entra nel suo quartier generale la scommessa per il ritorno del centrosinistra al governo di Vicenza assomiglia un po’ di più alla realtà: tra due settimane sarà Rucco a dover inseguire il 33enne dem, attuale capogruppo Pd in Regione.
Il centrosinistra che al primo turno raggiunge il 46,2% contro il 44,1%% del centrodestra è un’alleanza che ha saputo fare sintesi, un progetto «civico» innanzitutto, precisa il candidato che di civico non ha nulla invertendo i ruoli rispetto allo sfidante Rucco, che di tessere di partito in tasca non ne ha. Un’alleanza che tiene insieme Pd, Sinistra-Verdi, Terzo polo, passando per tre liste civiche, tra cui quella di Matteo Tosetto, ex assessore di Rucco ed ex coordinatore di Forza Italia. È la rincorsa di un partito giovane ma non schleiniano (Possamai è figlio politico di Enrico Letta, benedetto dallo storico primo cittadino dem Achille Variati, ha votato Bonaccini alle primarie), che ha tenuto lontano dalla campagna elettorale i leader nazionali, a differenza dell’avversario. La replica a Palazzo Trissino per Rucco partiva in salita nonostante i pronostici, con due ex assessori candidati sindaco contro di lui e al centro del fuoco incrociato all’interno della sua stessa maggioranza. In città verranno per lui i ministri Giorgetti, Urso, Bernini e tre volte Salvini: non basterà a tirare la volata. Il comitato elettorale di Rucco rimane semivuoto, alle 17.20 era stato chiesto a tutti di uscire visto «il momento delicato».
Possamai rivendica la strategia di unire sei liste, pianificata con l’amico di sempre e cofondatore di YouTrend Giovanni Diamanti, l’esperto di comunicazione di Sala, De Luca, Zingaretti, Nardella e Gualtieri, oggi anche coordinatore della lista civica Possamai. «Il dato è incredibile, è al di là di ogni aspettativa — dice a fine serata il dem — perché essere davanti al sindaco uscente al primo turno non capita quasi mai, il centrodestra diceva di essere 17 punti davanti a noi». E sulla scelta di tenere «lontani» i leader nazionali: «Non abbiamo tenuto fuori nessuno — spiega — ma questa era una partita su Vicenza. Abbiamo caratterizzato sul livello locale la competizione mentre dall’altra parte c’era la sfilata dei ministri. Col nuovo corso il Pd ha ripreso consenso, ma le Amministrative sono una partita diversa. Noi abbiamo costruito un’alleanza civica, non ci sono ricette né soluzioni da suggerire al nazionale. Questa è la faccia di un centrosinistra che porta a casa un ottimo risultato». Il Pd risulterà la seconda lista più votata al 14,6% dopo la civica di Rucco al 24 e prima di quella per Possamai, al 13. FdI al 10, Lega al 6,4 e FI dietro a Iv-Azione al 3,4.
Ora gli altri candidati potrebbero convergere su Possamai, nonostante Rucco provi a tirare dentro gli ex compagni di viaggio: «Abbiamo una frammentazione di liste che ha portato via il risultato qua e là e non sono sicuramente di centrosinistra: mi auguro che possano trovare compattezza sul nostro progetto».
Le liste
Primo partito è la lista civica del sindaco uscente seguita dal Partito democratico