CO2, FULL ELECTRIC DIETRO L’ANGOLO: SE SI VUOLE SI PUÒ
Nel 2021 i trasporti in Italia, soprattutto auto, camion, navi ed aerei, hanno emesso 103 milioni di tonnellate di CO2, il 31% del totale. Più del 1990, quando emettevamo un quarto più di oggi: l’Italia sino ad ora è stata promossa, seppur di misura, ma non sui trasporti. Entro il 30 giugno dovremo mandare in Europa l’aggiornamento del Piano Clima (Pniec), per programmare la riduzione delle emissioni totali di gas serra del 55% entro il 2030.
Legambiente, Greenpeace, Wwf ed altre associazioni, condividendo il position paper di ASviS, «Decarbonizzazione dei trasporti», hanno anticipato il governo e presentato oggi una proposta di Piano per dimostrare come sia possibile muoverci in Italia riducendo le emissioni di CO2 del 25% tra appena 7 anni.
Il trasporto destinato a divenire sempre più elettrico Quello delle merci in treno negli ultimi anni sta crescendo molto di più di quello via camion e, se non indugeranno i cantieri del Pnrr che riguardano i porti e le ferrovie, la crescita potrà proseguire sino al 2030. Tutte le case automobilistiche prevedono di costruire sempre meno modelli di auto a combustione nei prossimi anni e di vendere già nel 2030 il 90% di automobili solo elettriche. Infine il trasporto pubblico, compreso l’autobus, sarà totalmente elettrico nelle principali città italiane come Milano, Torino, Roma e Napoli, se verranno confermate le scelte previste anche nel Pnrr.
La mobilità elettrica con i mezzi collettivi, i servizi di sharing e noleggio o con il treno, è immediatamente fruibile anche per chi non può permettersi l’acquisto di un’automobile nuova, elettrica o no. L’elettricità è già oggi per il 35% rinnovabile e lo sarà ancor di più (sino 80%) nel 2030. Infine i motori e i servizi di trasporto elettrici sono molto efficienti: già oggi il trasporto ferroviario, con appena l’1,5% dei consumi energetici, muove il 6,7% dei passeggeri e il 15% delle merci.
Quindi con 6 milioni di veicoli elettrici (su 40 milioni), 100mila camion e 10 mila autobus e un raddoppio delle merci portate sui treni, si potrebbero ridurre i consumi petroliferi del 22%.
E i biocarburanti e gli efuels (carburanti sintetici)? Quelli davvero rinnovabili e green sono pochi e dovranno essere riservati ai mezzi che non possono diventare elettrici, come le navi transoceaniche e i voli aerei. Conviene disfarsi subito dei biocarburanti «greenwashing», come il biodiesel all’olio di palma (e derivati) oppure i falsi oli riciclati (Uco) importati dalla Cina attraverso Spagna, Bulgaria e Austria. La gran parte dei biocarburanti commercializzati in Italia sono un inganno al consumatore, pagati circa mezzo miliardo all’anno di maggior spesa alla pompa.