Una giuria «inattesa e sorprendente»
Mai fidarsi troppo dei francesi, anche se sorridono aprendoti le braccia. Qui a Cannes il cinema italiano sembra l’invitato d’onore: Bellocchio, Moretti, Rohrwacher sono tra le punte di diamante della competizione e il direttore Frémaux non perde occasione per citarli ed elogiarli. Ma poi vai a vedere che giuria li deve giudicare (giuria che è stata selezionata personalmente da Frémaux) e ti accorgi che c’è qualcosa che stride: già il presidente, Ruben Östlund, sembra lontanissimo dai gusti cinematografici dei nostri tre registi, ma più scopri gli altri nomi, più ti sembra che ci sia un oceano (di esperienza, di gusto, di storia) a separarli dal cinema che l’Italia presenta a Cannes. Qualcuno ricorda la reazione di Moretti alla notizia che Julia Ducournau, tra i nove membri giudicanti quest’anno, aveva vinto la Palma d’oro con la storia di una donna che rimaneva incinta di una Cadillac? E il discorso non vale solo per noi italiani (che continuiamo a non avere un giurato che possa difenderci, mentre ci sono due francesi e due americani) ma in generale per molti dei registi in gara — Aki Kaurismäki, Ken Loach, Todd Haynes, Wim Wenders, Hirokazu Koreeda, Wang Bing — campioni di un cinema piuttosto lontano da certi «eccessi» post qualche cosa. Staremo a vedere, alla fine, cosa deciderà questa giuria «inattesa e sorprendente» per usare gli aggettivi con cui il direttore l’ha presentata ieri alla stampa, sottolineando un «dialogo tra le generazioni» che oggi sembra restare molto nell’empireo delle belle intenzioni. Inutile però fasciarsi la testa in anticipo: il programma sulla carta riserva molte sorprese, anche se i «bocconi» più attesi sono fuori concorso, cioè il film con Harrison Ford nei panni di Indiana Jones, il primo «western» di Martin Scorsese (le virgolette sono d’obbligo, visto che il protagonista è un investigatore dell’Fbi che deve indagare sulle misteriose morti dei membri di una tribù Osage negli anni Venti) e il primo cortometraggio western — senza virgolette perché veramente ambientato nel West, con tanto di sceriffi e pistoleri — di Pedro Almodóvar. Senza dimenticare le sorprese che possono arrivare dalla Quinzaine e dalla Semaine de la Critique.