Corriere della Sera

Milano si arrende alla legge di Conegliano

Quinto scudetto di fila per le ragazze di Santarelli: «Da quando sono qui ho sempre vinto»

- Pierfrance­sco Catucci

Al soffitto del Palaverde di Treviso lo spazio comincia a scarseggia­re. C’è però da trovare in fretta il posto anche per il sesto scudetto della Prosecco Doc Imoco Conegliano, probabilme­nte il più sudato, arrivato al termine di una sfida ad alta tensione emotiva vinta 3-1 contro una Vero Volley Milano che ci prova con tutto quello che ha, contro ogni pronostico. Lì in alto sono esposte le bandiere che celebrano la miriade di titoli di Sisley Treviso — che ha scritto pagine di storia della pallavolo maschile tra gli anni Novanta e i primi Duemila — Benetton di basket e, da qualche anno, di Conegliano per un colpo d’occhio che sa di avviso ai naviganti: benvenuti in un tempio dello sport. Lì dove la squadra di Daniele Santarelli si era inceppata in gara 3, prima di rimettere le cose in chiaro: le campioness­e d’Italia sono sempre loro, da cinque stagioni di fila. Ci prova Milano, con una partenza veemente che spaventa il Palaverde e ne accresce i decibel, ma le Pantere restano lì, pronte a saltare addosso alle avversarie.

«Da quando sono l’allenatore di questa squadra (dal 2018, ndr) — sorride orgoglioso Santarelli — ho sempre vinto lo scudetto. Non avevo nessuna intenzione di abdicare quest’anno». E allora nel palazzetto più gremito d’Italia da ormai un decennio (4.500 spettatori di media) il boato è assordante. Si brinda al centro del campo, rigorosame­nte a Prosecco Doc, mentre l’allenatore e il libero Monica De Gennaro (marito e moglie dal 2017) si baciano con la coppa tra le mani, ad aggiungere l’ennesimo scatto di gioia in un album di famiglia ricco di successi. D’altronde, le vittorie di questo club nato soltanto nel 2012 in una città di appena 35mila abitanti, lo proiettano direttamen­te nell’olimpo della pallavolo mondiale: sei scudetti, una Champions League, due Mondiali per club, cinque Coppe Italia e sei Supercoppe. Tutto in appena sette anni (escludendo il 2020 azzerato dalla pandemia), con almeno un trofeo per stagione dal 2016 in poi.

E poco importa se la scorsa estate la squadra è stata rivoluzion­ata: via Sylla, Folie e soprattutt­o Paola Egonu, la regina dei successi dell’ultimo triennio e apparentem­ente insostitui­bile, dentro Isabelle Haak, giovane svedese dal braccio caldo tanto quanto l’opposta della Nazionale che nella prossima stagione giocherà a Milano per lanciare l’ennesimo guanto di sfida alle ex compagne. Cambiano le protagonis­te, non il risultato, a testimonia­nza di quanto sia il sistema Conegliano a fare la differenza. Un sistema costruito dalla coppia di presidenti

Piero Garbellott­o (patron dell’omonima azienda che realizza botti di legno) e Pietro Maschio (ex giocatore di basket e leader di mercato nell’etichettat­ura dei vini), capaci di coinvolger­e gran parte del tessuto imprendito­riale del territorio. Un territorio che festeggia. E non si accontenta: a Conegliano non vogliono smettere di brindare.

La sfida

La bella si chiude al quarto set, Vero Volley rilancerà la sfida con una Egonu in più

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Pokerissim­o La gioia delle ragazze di Conegliano dopo la vittoria decisiva

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