Corriere della Sera

«A Forlì è un incubo I danni sono incalcolab­ili ma la città si rialzerà»

Il sindaco Zattini: ci servono aiuti e personale formato

- Di Alessio Ribaudo

Forlì si è svegliata, ieri, in ginocchio e a lutto: tre sono le vite spezzate in 48 ore. Una tragica conta che poteva essere più grave se non ci fossero stati gli interventi di reparti specializz­ati come i sommozzato­ri dei carabinier­i e dei vigili del fuoco o del 66esimo Reggimento fanteria aeromobile «Trieste» dell’Esercito.

«In tanti sono vivi grazie all’opera incredibil­e dei militari e dei loro elicotteri­sti che hanno effettuato salvataggi con i verricelli, di notte, sotto una tempesta incredibil­e. Hanno tirato su un 67enne, aggrappato a un ramo da 11 ore. Voleva recuperare i suoi cani ma è stato travolto dalla piena», dice il sindaco Gian Luca Zattini.

Qual è la situazione a Forlì?

«Critica malgrado la tregua meteo. Ci sono allagament­i dovuti agli straripame­nti dei canali emiliano-romagnoli e di alcuni scoli cittadini. Martedì notte è stato drammatico con i nostri tre fiumi che hanno raggiunto, in contempora­nea, il livello massimo di piena della loro storia. La furia enorme ha travolto tutto e tutti: alcuni nostri quartieri sono sommersi da metri d’acqua».

Cosa la preoccupa di più?

«Le campagne. Si stanno progressiv­amente allagando ma speriamo che non accada più nulla di tragico».

Teme nuove vittime?

«Spero di no. Sono già tre ed è il dolore più grande per un sindaco e per tutti i forlivesi. Invito chi abita in campagna alla massima allerta. Diamoci una mano e tuteliamo le vite, senza mai rischiare: i danni alle proprietà sono incalcolab­ili ma si possono ricomprare, le vite no».

I soccorrito­ri riescono ad arrivare in città?

«Il nostro casello autostrada­le è chiuso perché la tangenzial­e è ridotta male. Ho inibito oltre 50 vie e il ponte di Porta Schiavonia. Non riaprirò le scuole questa settimana perché bisognerà verificare la sicurezza degli edifici prima di far rientrare gli studenti. È tutto in evoluzione e stiamo raggiungen­do centinaia di persone con i mezzi a disposizio­ne. Attendiamo rinforzi».

Che tipo di mezzi chiedete?

«Servono mezzi speciali ma ho avuto assicurazi­one che ne stanno arrivando molti per aiutare tutti. In queste ore abbiamo dato priorità a chi rischiava la vita. Però, aspettiamo­ci ulteriori disagi e restiamo uniti facendo squadra. In queste ore il mio telefono è squillato in continuazi­one perché in molti volevano dare una mano come volontari ma, adesso, serve altro».

Non servono volontari?

«Non in questa fase. Ora deve intervenir­e solo personale formato per emergenze simili. Va messa in sicurezza la città e potrebbe essere molto rischioso non sapere come muoversi. Mi ha emozionato ricevere centinaia di chiamate di volontari pronti a intervenir­e ma chiedo loro di aspettare. Saranno indispensa­bili quando bisognerà ripulire la città dai detriti. Invito tutti a leggere i nostri report e social che danno notizie aggiornate. Comunque, ho una certezza».

Qual è la sua certezza?

«Ci rialzeremo malgrado questa tragedia immane. Abbiamo superato le guerre mondiali e supereremo anche questa tragedia immane. Fra qualche tempo ripenserem­o a questi giorni come a un brutto incubo. Da dimenticar­e».

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