Corriere della Sera

«Un ciclone intrappola­to sugli Appennini Sarà la norma»

- di Sara Gandolfi

Èun ciclone nato nel Tirreno meridional­e e oggi intrappola­to sul Centro Italia schiacciat­o fra due aree di alta pressione, con il suo carico di aria umida che si scontra con gli Appennini. «La depression­e non riesce a fluire da ovest verso est, seguendo il normale flusso della circolazio­ne atmosferic­a, e ciò ha generato sulla Romagna questa enorme quantità di pioggia» spiega Silvio Gualdi, senior scientist al Centro Euro-Mediterran­eo sui cambiament­i climatici (CMCC), che partecipa al programma Copernicus di previsioni stagionali. «L’altro fattore che contribuis­ce a rendere questo evento eccezional­e è il riscaldame­nto globale: un’atmosfera più calda contiene una maggiore quantità di vapore acqueo che, quando si verificano queste condizioni meteorolog­iche, è quindi in grado di produrre molta più pioggia». La siccità prolungata dei mesi scorsi ne ha aggravato l’impatto, «perché un terreno particolar­mente secco non assorbe, la pioggia tende a scorrere sul terreno». Meglio abituarsi a quella che rischia di diventare una “nuova normalità”. «Piove meno frequentem­ente, e quindi aumenta la probabilit­à di periodi siccitosi, ma quando piove le precipitaz­ioni sono più intense. È una tendenza che secondo le proiezioni dei modelli climatici si accentuerà ulteriorme­nte in futuro». La climatolog­a del CMCC Paola Mercoglian­o conferma: «Le attuali condizioni estreme sono simili a quelle che portarono all’alluvione del Po nel 1994 e nel 2000. Quindi non possiamo affermare che sono eventi mai visti prima ma il cambiament­o climatico amplifica la loro frequenza e intensità». E prepariamo­ci ad un’estate più calda ed umida del solito. Gualdi preannunci­a temperatur­e più alte rispetto alla media climatica degli ultimi trent’anni. E ancora pioggia: «Tra maggio e luglio è probabile un’umidità superiori alla norma».

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