Corriere della Sera

«Amici colpiti, lo stop a Imola una questione di coscienza»

- Daniele Sparisci

«Non sarei mai stato a posto con la coscienza se solo avessimo provato a proseguire il Gran premio, sarebbe stata una follia andare avanti. Annullarlo era l’unica cosa giusta da fare». Stefano Domenicali, presidente della Formula 1, parla da Imola. La città dove è nato, e dove domenica era in programma il Gp dell’EmiliaRoma­gna e del Made in Italy. Un evento capace di creare un indotto da 270 milioni ogni anno, al quale avrebbero dovuto partecipar­e 160 mila persone.

Questa tragedia la tocca personalme­nte, quali sono stati i suoi primi pensieri?

«Quando vedi le immagini della devastazio­ne in tv, quando ci sono vittime, quando poi tocchi la situazione con mano parlando con amici che sono stati evacuati o che hanno perso le loro cose, l’ultima cosa che ti viene in mente è la Formula 1. Prima di ripartire per Londra passerò un po’ di tempo con i miei, e con mia sorella. Tutti da queste parti sono scossi, anche se qui la situazione non è critica come in altri posti».

È successo nella sua EmiliaRoma­gna, nella sua città.

«So quanto aspettasse­ro quest’evento, quando vivi a Imola attendi tutto l’anno il Gran premio. Per fortuna hanno funzionato i piani di evacuazion­e, gli organizzat­ori locali sono stati straordina­ri. So quanto dispiacere si possa provare nel vedere sfumare il lavoro di un anno intero. Essendo nato qui, conosco cosa c’è dietro e quanto orgoglio. Ma penso ai soccorrito­ri ora: sono loro gli eroi».

Fino a che età ha vissuto a Imola?

«Fino a 30 anni. Studiavo nel liceo scientific­o dietro alla pista. Qui ci sono i miei genitori, gli amici di sempre. Ho parlato con gente che è stata evacuata, gli è crollato il mondo addosso, di fronte a eventi del genere ti senti impotente. Ma la nostra gente ha uno spirito unico».

Ce lo può raccontare?

«In questa terra si piange poco e ci si tira su le maniche, c’è voglia di far andare le mani. Dopo questa disgrazia ci risollever­emo. Ma siamo solo all’inizio: quando l’acqua si ritirerà, e l’attenzione mediatica calerà, purtroppo si conteranno tanti altri danni. Attraverso la Formula 1 daremo una mano con una raccolta fondi a favore della Regione, ma anche per aiutare i ragazzi della scuderia di Faenza, l’AlphaTauri, alcuni loro sono stati profondame­nte colpiti».

Come si risollever­à la sua terra?

«Noi non molliamo davanti ai problemi, abbiamo nel dna la voglia di affrontare la vita con positività. Anche davanti alle tragedie. È il nostro modo di vivere e di andare avanti».

Queste emergenze amplifican­o allarmi legati al cambiament­o climatico.

«Disastri così ti fanno capire l’impotenza dell’uomo. E anche che troppo spesso c’è chi si crede onnipotent­e. Bisogna salvaguard­are il territorio anche nei periodi di non emergenza, se questo è un trend, dobbiamo imparare a gestire questi fenomeni in maniera struttural­e. Sistemare i canali nei periodi di siccità, per esempio. Cerchiamo di trarne delle lezioni per il futuro».

 ?? ?? Stefano Domenicali è il primo italiano a ricoprire la carica di presidente e di ceo di Formula 1, la società che detiene marchio e proprietà dei diritti dei gran premi
Stefano Domenicali è il primo italiano a ricoprire la carica di presidente e di ceo di Formula 1, la società che detiene marchio e proprietà dei diritti dei gran premi
 ?? ?? Il segnale di pericolo di piene portato via dal fiume Bidente
Il segnale di pericolo di piene portato via dal fiume Bidente

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