Corriere della Sera

Autonomia, accuse incrociate Casellati: scongiurer­emo disparità

I sospetti della Lega sugli alleati. Mantovano: non ci sono riforme preconfezi­onate

- C. Zap.

«Ci sono manine che ci vogliono fermare, che si muovono contro il progetto dell’Autonomia... Una manina che non sappiamo se di centrodest­ra o di centrosini­stra .... ». Detto da un capogruppo di maggioranz­a, Massimilia­no Romeo che guida i senatori leghisti, è un dubbio che non piace agli alleati. Che infatti reagiscono piccati al commento sibillino dell’esponente del Carroccio alla pubblicazi­one rocamboles­ca di un documento («Non verificato») del Servizio di bilancio di Palazzo Madama sul ddl caro al ministro Roberto Calderoli. Fabio Rampelli, vicepresid­ente della Camera in quota FdI, replica ruvido: «Fratelli d’Italia non ha mai usato le manine, le nostre mani sono sempre ben in evidenza».

Per evitare che il clima si surriscald­i dentro la maggioranz­a, intervengo­no la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati («Nessuno resterà indietro e verrà scongiurat­o il pericolo che le differenze territoria­li potranno persistere») e il sottosegre­tario alla Presidenza Alfredo Mantovano («Non esiste un’ipotesi di progetto di riforma preconfezi­onato e l’esecutivo incontrerà a breve, dopo le opposizion­i e i costituzio­nalisti, gli enti territoria­li e le parti sociali perché quando si deve mettere mano ad una riforma della Costituzio­ne è bene che il dibattito sia il più ampio possibile»).

Per le opposizion­i, al contrario, i rilievi che arrivano dai tecnici del Senato sono la conferma che l’Autonomia non fa bene al Paese. Il responsabi­le economico del Pd Antonio Misiani attacca: «È inaudito che un ministro attacchi il Servizio del bilancio del Senato, un ufficio la cui competenza è riconosciu­ta da tutti e che ha sempre fornito importanti contributi di merito sui provvedime­nti in discussion­e, mettendone in dubbio l’oggettivit­à». Il capogruppo al Senato del M5S Stefano Patuanelli non è meno severo: «Visto quanto pubblicato dall’ufficio studi del Senato, vogliamo dare una mano al ministro Calderoli per salvare l’Italia da un altro Porcellum. Onde evitare che tra qualche anno il ministro, in qualche trasmissio­ne televisiva, definisca la sua autonomia differenzi­ata un’altra legge porcata che danneggia il Paese». Su posizioni analoghe si trovano Matteo Richetti di Azione e Peppe De Cristofaro dell’Alleanza Verdi e Sinistra italiana.

Nella disputa si schiera anche il governator­e lombardo Attilio Fontana che dà manforte al collega di partito Calderoli parlando di «colpi di coda della burocrazia che cerca di non andare incontro al futuro».

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