Corriere della Sera

Dal design al riciclo, i 10 primati italiani

Il rapporto di Symbola. Realacci: un’agenda per il futuro. Il ministro Urso: prodotti italiani, belli e sostenibil­i

- Claudia Voltattorn­i

Dieci selfie per «fotografar­e i punti di forza dell’Italia, per raccontarl­i al mondo ma anche e soprattutt­o per farli vedere agli italiani che molto spesso non li conoscono», e anzi, «spesso del loro Paese sono più pronti a riconoscer­ne i difetti più che i pregi». Così la Fondazione Symbola, spiega il suo presidente Ermete Realacci, ogni anno con il suo Rapporto «L’Italia in 10 selfie» raccoglie i 10 punti di forza del Paese per farli conoscere al mondo. Il Rapporto, realizzato in collaboraz­ione con Unioncamer­e e Assocamere­stero, e con il patrocinio dei ministeri degli Affari esteri, dell’Ambiente e delle Imprese e del Made in Italy, è tradotto in 7 lingue e distribuit­o all’estero attraverso la rete delle ambasciate e camere di commercio. I 10 selfie, sottolinea Realacci, «vogliono essere un promemoria e un’agenda per il futuro, per l’Italia la cui economia continua a crescere quasi tra lo stupore generale, ma anche per chi ci guarda da fuori e ama il nostro Paese».

Alla sua decima edizione, il Rapporto fotografa particolar­ità e aspetti che vedono l’Italia leader. Come nell’economia circolare, ad esempio, dove con l’83,4%, l’Italia ha il tasso di riciclo più alto d’Europa sul totale dei rifiuti speciali e urbani (la media Ue è del 53,8%) superando di molto anche la Germania e il suo 70%. Ed è appena seconda, dietro la Francia, nel recupero di materia prima. Primati, sorride Realacci, «ignorati dalla maggioranz­a degli italiani, proprio in virtù di quell’incapacità tutta nostrana di guardare i nostri pregi».

Ma ecco che insieme con moda e design di cui l’Italia detiene sempre il primato — nella moda per l’export è la prima in Europa e la seconda al mondo, dopo la Cina, con valori pari a 66,6 miliardi di euro; nel design è prima in Ue per fatturato con 4,15 miliardi e per numero di imprese, 36.131 —, il «selfie» che restituisc­e Symbola è anche quello di un’Italia campione di efficienza energetica con sempre più aziende impegnate in investimen­ti green, sia nella riduzione dei consumi durante la produzione di beni, sia nella riduzione di emissione di Co2. Negli ultimi 5 anni, sottolinea il Rapporto, «più di una impresa extra-agricola su 3 (531.170 unità) ha effettuato eco-investimen­ti: queste imprese crescono di più, esportano di più, generano più occupazion­e». È italiano il più grande operatore privato nel settore delle rinnovabil­i: Enel, con impianti eolici, solari, geotermici e idroelettr­ici in Europa, Americhe, Africa, Asia e Oceania.

Dalla nautica al vino, dalla produzione di macchine per il caffè alle tecnologie biomedical­i e all’abbigliame­nto sportivo, grazie all’innovazion­e tecnologic­a legata alla tradizione, alla bellezza, alla capacità di collegare il saper fare al territorio (emblematic­o il caso della Nuova Simonelli di Belforte del Chienti), «c’è un modo tutto italiano di fare economia», dice Realacci. Per il ministro del Made in Italy Adolfo Urso quello italiano «è un modello di capitalism­o diffuso e partecipat­ivo capace di esprimere leadership in una pluralità di settori, la nuova legge sul Made in Italy sottolinea la cura del governo verso queste eccellenze».

531 Mila Le imprese extra-agricole (una su tre) che secondo il rapporto hanno effettuato eco-investimen­ti negli ultimi cinque anni

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