Il Manchester domina Lezione di Guardiola Ancelotti e il suo Real devono arrendersi
Show inglese, quattro gol, solo Haaland all’asciutto
Sarà il Manchester City l’avversaria dell’Inter nella finale di Champions League, il 10 giugno a Istanbul. Sembra paradossale ma, dopo aver visto le semifinali contro il Real Madrid, per i nerazzurri è una cattiva notizia non trovare la squadra che ha nel suo palmares 14 Coppe dei Campioni ma quella che ne ha giocata — e persa — una soltanto. Il dominio del City è stato totale. Il 4-0 finale sta stretto alla squadra di Guardiola, che poteva segnare ancora di più se Haaland fosse stato più spietato sotto porta e Courtois meno miracoloso in almeno tre interventi.
La partita ha dimostrato che il calcio è lo sport più democratico del mondo per due ragioni. La prima: lo possono giocare sia gli alti e che i bassi. La seconda: ne possono parlare tutti. Così — anche in settori che dovrebbero essere qualificati — si è sentito parlare di un’abiura di Pep Guardiola
Senza storia Blancos mai in partita: un risultato netto che agli inglesi va addirittura stretto
al suo credo calcistico, avendo chiesto e ottenuto l’acquisto di un centravanti puro come Haaland. Niente di più falso. Il City che ha triturato il Real Madrid, trattandolo come Muhammad Alì faceva con gli sparring partner, è stato «guardiolismo» allo stato puro. Uno spettacolo per gli occhi di chi ama il calcio: alla tecnica degli interpreti si è accompagnato il movimento corale di tutta la squadra. E nella serata in cui Haaland è rimasto a secco hanno segnato Bernardo Silva (doppietta) e Julian Alvarez appena entrato, oltre all’autogol di Militao in piena confusione.
Due sono state le mosse tattiche ma solo quella di Guardiola ha funzionato. Il City ha alzato a centrocampo Stones, un difensore centrale, accoppiandolo a Rodri e difendendo a 3. Ancelotti ha confermato Camavinga terzino, come all’andata, sperando di colpire negli spazi. Ha messo Modric trequartista per contrastare l’avvio della manovra avversaria e ha lasciato troppo alti Rodrygo e Vinicius, sperando appunto di poterli scatenare in contropiede. Il City, però, il pallone non l’ha perduto mai e così sia Grealish che Bernardo Silva, sulle fasce, hanno disintegrato Carvajal e Camavinga, mai aiutati nella fase difensiva.
La buona notizia per l’Inter è che il Manchester City è in uno stato di forma paradisiaco, però manca quasi un mese alla finale. Riuscirà Guardiola a mantenere questo livello atletico della squadra? La Premier League è praticamente vinta ma proprio sette giorni prima della sfida di Istanbul ci sarà la finale di F.A. Cup, a Wembley, contro il Manchester United. Non una partita qualsiasi.
Il Real visto ieri dovrà rifondare, chissà se con Ancelotti o no. Kroos e Modric, un campione e un campionissimo, sono ancora da corsa per il massimo livello? E Camavinga e Tchouameni lo sono già?