De Laurentiis e Spalletti divisi dalla Pec della discordia
Spalletti resta oppure va via? È il domandone al quale oggi stesso potrebbe rispondere De Laurentiis che illustra il ritiro estivo. L’allenatore del Napoli gli ha lanciato l’assist: «Deve dirlo la società se resto oppure no». Eppure i due s’erano visti a cena per trovare l’accordo, ma qualcosa ancora non torna. Entrambi abili a mostrarsi davanti alle telecamere come una coppia che riparte con il sorriso, poi però né l’uno né l’altro hanno ufficializzato il matrimonio. Il contratto esiste e quindi non ci sarebbe discussione. Ma ci sono leggi non scritte che, anche nel calcio, possono avere un valore maggiore. Perché Spalletti tentenna e rimbalza alla società? E perché De Laurentiis ancora non risponde? Cosa è che non mette d’accordo i due? Tante, troppe domande, ma una questione irrisolta c’è, ed è formale e sostanziale. Nulla a che vedere con il mercato o con le eventuali aspettative economiche dell’allenatore campione d’Italia. Spalletti e De Laurentiis divisi da una Pec. Sì, lo strumento con cui il presidente ha esercitato l’opzione unilaterale per il rinnovo, utilizzato senza condividere l’intenzione con l’allenatore. Non ne aveva l’obbligo, ma in certi casi parlare significa certificare un rapporto umano oltre che professionale. De Laurentiis ha fatto seguire a quella Pec una lettera di stima e ringraziamenti. Meno burocratica di una mail non efficace quanto un colloquio, anche vivace. Un dettaglio? Per De Laurentiis sì, per Spalletti uomo molto più genuino di quel che appare rappresenta invece la misura di un rapporto. Oltre le vittorie, i contratti e i soldi. Oggi (forse) la risposta alle domande.