Corriere della Sera

Giro cantastori­e, da Tao in ospedale a Milan che sfiora l’impresa

- Di Marco Bonarrigo

Nella geografia dei luoghi che il Giro d’Italia ricorderà con mestizia entra l’incolpevol­e Montoggio (1.900 anime, Alta Valle Scrivia) su cui la corsa ieri arrivava da Camaiore, scendendo sotto il diluvio dalla Colla di Boasi. Qui (a 69 fatali km dall’arrivo) l’intera Ineos e parte della Jumbo sono franate sul povero Alessandro Covi a cui si era imbizzarri­ta la bici. E se alla maglia rosa è andata di lusso («Covi è stato materasso per un atterraggi­o morbido» ha spiegato Geraint Thomas) il suo compagno Tao Geoghegan Hart è passato in un lampo dal secondo posto in classifica all’ospedale. La diagnosi è frattura dell’anca sinistra. Dopo Evenepoel, con Tao il Giro perde uno dei suoi grandi favoriti in una giornata in cui è finito contro un muro e al pronto soccorso anche lo spagnolo Rodriguez e non sono partiti perché contagiati da Covid altri otto corridori, tra cui tre compagni di Evenepoel in una Soudal ormai decimata e gli italiani Cattaneo, Gandin e Vendrame. Ma il Giro e i girini (mascherina­ti fino al primo colpo di pedale e due metri dopo la linea del traguardo, come nei mesi più bui) sanno rialzarsi come ieri Thomas, Roglic e Sivakov, il gregario di Tao che — pure lui ferito — ha atteso fedelmente i soccorsi accanto al capitano e solo quando ha capito che l’inglese non sarebbe ripartito si è messo ad inseguire il tempo massimo. Zigzagando tra feriti e contagiati, la tappa ha espresso anche un vincitore, Pascal Ackermann che ripete in volata i due successi del 2019. Il tedesco ha battuto di 5 millimetri Jonathan Milan, che per poco non riusciva in un’impresa da record, vincere partendo in rimonta dalla 13ª posizione, scaricando come sempre in modo scomposto la sua devastante potenza sui pedali. A fine giornata, il riassunto spetta alla maglia rosa. «Nel ciclismo ci sono giorni terribili — spiega Thomas — e a me è andata bene, a Tao no. Quando l’ho visto a terra, circondato dai nostri ragazzi, gli ho dato una carezza e sono ripartito. A cena ho detto ai ragazzi di godersi il dessert e la fortuna che abbiamo avuto. Oggi sarà un’altra battaglia».

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La caduta di Geoghegan Hart. La vittoria per pochi millimetri di Ackermann sull’italiano Milan
(LaPresse) Incidenti e fotofinish La caduta di Geoghegan Hart. La vittoria per pochi millimetri di Ackermann sull’italiano Milan

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