Corriere della Sera

IL DOLORE E LO STUPORE DEI LETTORI PER LA ROMAGNA CHE PENSIAMO IN PIANURA

- Sandro Galli

Caro Aldo,

ho appena terminato di vedere le drammatich­e immagini della catastrofe, non c’è altro termine, che ha colpito l’Emilia-Romagna e le altre regioni del litorale adriatico e non solo. Mi chiedo se la prevenzion­e potrà evitare il ripetersi di queste tragiche situazioni.

Franco M. Porcelluzz­i

È straziante osservare i danni dell’alluvione e venire a conoscenza delle storie delle vittime. Si poteva fare di più? È la domanda che sento dopo ogni catastrofe.

Francesca Malaggese

Che disastro. L’unico spiraglio è la solidariet­à dimostrata dalle persone che sono andate a salvare i vicini invece di scappare subito.

Cari lettori,

Il dolore e lo stupore che migliaia di voi hanno espresso sono gli stessi di tutti. Di questi argomenti si devono occupare geologi, ingegneri idraulici, giornalist­i che li hanno approfondi­ti per tutta la vita come il nostro Gian Antonio Stella, insomma gli esperti. Questo però possiamo dirci: fa male che sia avvenuto in Emilia-Romagna, una Regione storicamen­te bene amministra­ta, in cui lo spirito civico e repubblica­no è molto forte. Di solito si ricorda giustament­e che l’Italia è un Paese montuoso che si pensa pianeggian­te. Questo vale in particolar­e per la Romagna, che tutti noi associamo a terre basse e spiagge infinite; in realtà, gli Appennini cadono a strapiombo sulla pianura romagnola, e il sistema delle acque è molto complesso, a Nord il delta del Po, poi le valli di Comacchio che si chiamano così perché sono sotto il livello del mare, infine torrenti impetuosi e quindi pericolosi. A Bologna l’acqua sale dal basso, perché il Reno è interrato. E siccome anche a Milano i fiumi scorrono sotto la città, quello che è accaduto in Emilia-Romagna dovrebbe valere come allarme anche per la metropoli lombarda.

Qualche lettore scrive amaramente che almeno ora sapremo come spendere i soldi del Pnrr: per la ricostruzi­one di una delle zone economicam­ente più dinamiche d’Europa, e per evitare che lì e altrove nel nostro tormentato Paese possa ripetersi una tragedia del genere. Non mi sento di dargli torto.

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