Le vittime ora sono 14 Resta alto il rischio di esondazioni e frane Nuova allerta rossa
Si alzano barriere a difesa dei centri abitati e ci si prepara a fronteggiare persino la mancanza di cibo. A cinque giorni di distanza non si riesce ancora a uscire dalla fase acuta dell’emergenza. E anche il cielo non aiuta: tra oggi e domani una nuova allerta rossa. Prevista pioggia su un’area che, giorno dopo giorno, sembra quasi sfarinarsi. Anche la conta dei morti non è finita: ieri la quattordicesima vittima, un anziano di 84 anni a Faenza.
La situazione più difficile a Ravenna e provincia. Una parte periferica della città è già allagata, ma si teme il peggio come effetto delle nuove piogge. Per questo a difesa dell’abitato è stata creata una barriera di terra sulla strada Faentina, mentre resteranno chiusi musei, biblioteche e siti archeologici. In provincia piccoli centri e le frazioni difficilmente raggiungibili stanno cominciando a fare i conti non solo con la mancanza di energia elettrica e acqua potabile, ma anche di cibo. Molti negozi sono chiusi e quei pochi aperti hanno gli scaffali vuoti. Comuni come Conselice e Sant’Agata sul Santerno restano ancora prigionieri dell’acqua e chi riesce a uscire fa la spola con Imola o altri centri più grandi per fare scorta di generi alimentari e prodotti per la casa.
Tantissime le famiglie costrette a restare ancora fuori dalle loro abitazioni perché allagate o invase dal fango. Ieri era salito a oltre 15.000 il numero degli sfollati. Ma è un dato per difetto perché in tanti si sono organizzati autonomamente trasferendosi da amici o parenti. Proprio ieri a Cervia sono state evacuate altre 1.500 persone.
La pioggia di ieri e oggi potrebbe di nuovo ingrossare i fiumi, riproponendo l’incubo delle esondazioni nei centri abitati dove si spala il fango. Le campagne attorno ai centri urbani ormai non riescono più ad assorbire l’acqua. «La situazione gravissima delle frane e dei cedimenti avvenuti in tutto il territorio comunale si è aggravata — dice sconsolato il sindaco di Modigliana Jader Dardi— in questo momento la nostra città non è raggiungibile perché l’unica via di accesso è la Provinciale Faentina, che è sottoposta a verifica per la presenza di un fronte in frana». In tutto, anche qui forse per difetto, si contano oltre 500 strade chiuse e oltre 300 frane in tutto il territorio regionale. Difficile arrivare anche a Casola Valsenio o a Mercato Saraceno, dove il dissesto geologico ha proprio stravolto la morfologia del paese.
La questione delle frane e delle strade non percorribili è strettamente connessa al problema dell’isolamento e della mancanza di cibo nei piccoli Comuni. Anche le cucine mobili della Protezione Civile hanno difficoltà a raggiungerli. Qui si può operare solo con gommoni o con mezzi anfibi di Vigili del fuoco e Forze dell’ordine: quelli che in questi giorni a Conselice e negli altri centri della Bassa Romagna riescono a raggiungere le persone bloccate in casa per portare cibo, acqua e medicine.
L’unica buona notizia della giornata è che sta parzialmente migliorando la situazione della viabilità autostradale. Dovrebbe infatti riaprire in mattinata il tratto di A14 compreso tra Faenza e Forlì in entrambe le direzioni.
L’autostrada A14 Oggi il tratto compreso tra Faenza e Forlì dovrebbe riaprire in entrambe le direzioni