Le prime ore ad Arcore con in testa le Europee: pensiamo ai nomi Ragazzi, datemi delle novità
FI e l’ipotesi che lo stesso ex premier possa candidarsi
«Allora, ragazzi, su questi nomi stiamo lavorando? Quando mi date delle novità?». Si dirà dell’impazienza tipica di chi torna a riassaporare la vita dopo una lunga degenza, di quanto sappia di fresco l’aria di casa dopo quarantaquattro giorni all’ospedale, dell’istinto di premere sull’acceleratore delle proprie energie fisiche e mentali anche a dispetto della prudenza di medici e familiari. Tutto vero. Poi c’è sempre l’effetto Berlusconi, quella predisposizione dell’animo a sfruttare l’uscita dal tunnel come un elastico che dà maggiore spinta, allenata a più riprese negli ultimi venticinque anni di acciacchi più o meno grandi; compreso l’anno scorso, quando si era presentato all’appuntamento parlamentare con l’elezione del presidente della Repubblica dopo aver vissuto ore di ansia giusto qualche giorno prima.
E così ieri, una volta abbracciato il personale del San Raffaele con cui ha avuto modo di legare nell’ultimo mese e mezzo, Silvio Berlusconi s’è goduto il tragitto stradale di venti chilometri dall’ospedale a casa come se fosse la pista di allenamento di una gara tutta da giocare. Quando parla dei nomi («Allora, ragazzi, su questi nomi stiamo lavorando?»), evoca le regole di ingaggio di cui ha discusso con Antonio Tajani e Marta Fascina e i compiti affidati alla cerchia di colonnelli forzisti, giovani (Alessandro Sorte, Stefano Benigni, Tullio Ferrante, Alessandro Battilocchio) e veterani (Paolo Barelli, Maurizio Gasparri e compagnia). Regole che compongono quell’operazione di rilancio di Forza Italia — il partito unico del centrodestra è uscito dal radar di ogni comunicazione ufficiale e ufficiosa, non a caso — con tutte le fiches da giocare sul tavolo delle prossime elezioni europee. «Iniziamo a lavorare ai nomi dei candidati. Non mi dite che manca ancora un anno, lavoriamoci subito!», diceva già dal letto di ospedale, al telefono e nei rarissimi incontri vis-à-vis dell’ultima settimana (dopo Giorgia Meloni e Matteo Salvini, pare siano andati a trovarlo anche Sorte e Benigni). Nomi, evidentemente, da affiancare al suo, visto che nell’ultima versione del libro dei sogni — anche se questa storia è tutta da scrivere — è spuntato persino il desiderio di tuffarsi in un’ennesima campagna elettorale da capolista, proprio alle Europee, programmate per il 9 giugno 2024.
Varcato il cancello di Villa San Martino, Berlusconi ha ripreso confidenza con l’ambiente domestico a partire dai cani, che non vedeva da un mese e mezzo. A cominciare dagli ultimi arrivati ad Arcore, che alla fine della scorsa estate avevano arricchito le fila di quell’allargata famiglia canina che nelle foto sui social è quasi sempre rappresentata da Dudù. L’elenco delle raccomandazioni dei medici, per quanto in prospettiva destinato a scontrarsi con la volontà del diretto interessato, che già invano aveva tentato di farsi dimettere dal San Raffaele con qualche giorno d’anticipo, prevede una fase di assoluto riposo e una riabilitazione lontano dai riflettori. Le voci di un imminente ritorno sulla scena pubblica o le ipotesi che possa farsi vedere allo stadio del Monza nell’ultima giornata in casa del campionato di Serie A (domenica 28 alle ore 15) sono al momento più indiscrezioni destinate a essere smentite dai fatti che non possibili scenari destinati a realizzarsi. «Servono tempo, pazienza, riposo», gli hanno detto a più riprese i medici prima di salutarlo ieri e dargli appuntamento per i prossimi controlli.
Berlusconi, però, neanche il tempo di iniziare il viaggio di ritorno verso Arcore e già pensava ai nomi delle Europee e ai nuovi organigrammi nazionali e locali di Forza Italia, che punta a strutturare come partito tradizionale come forse neanche nella prima fase della sua esistenza, trent’anni fa (si lavorerà a individuare dei coordinatori provinciali e anche comunali per rendere di nuovo capillare la presenza sul territorio). A sera il Cavaliere aveva iniziato a spulciare le lettere e i messaggi recapitati a Villa San Martino durante questi quarantacinque giorni di assenza. «Fino a quando non potrà uscire di nuovo liberamente», dice uno dei suoi, «si attaccherà al telefono ventiquattr’ore al giorno».
Villa San Martino Varcato il cancello ha ripreso confidenza con l’ambiente domestico, a cominciare dai cani