Corriere della Sera

Le prime ore ad Arcore con in testa le Europee: pensiamo ai nomi Ragazzi, datemi delle novità

FI e l’ipotesi che lo stesso ex premier possa candidarsi

- Di Tommaso Labate

«Allora, ragazzi, su questi nomi stiamo lavorando? Quando mi date delle novità?». Si dirà dell’impazienza tipica di chi torna a riassapora­re la vita dopo una lunga degenza, di quanto sappia di fresco l’aria di casa dopo quarantaqu­attro giorni all’ospedale, dell’istinto di premere sull’accelerato­re delle proprie energie fisiche e mentali anche a dispetto della prudenza di medici e familiari. Tutto vero. Poi c’è sempre l’effetto Berlusconi, quella predisposi­zione dell’animo a sfruttare l’uscita dal tunnel come un elastico che dà maggiore spinta, allenata a più riprese negli ultimi venticinqu­e anni di acciacchi più o meno grandi; compreso l’anno scorso, quando si era presentato all’appuntamen­to parlamenta­re con l’elezione del presidente della Repubblica dopo aver vissuto ore di ansia giusto qualche giorno prima.

E così ieri, una volta abbracciat­o il personale del San Raffaele con cui ha avuto modo di legare nell’ultimo mese e mezzo, Silvio Berlusconi s’è goduto il tragitto stradale di venti chilometri dall’ospedale a casa come se fosse la pista di allenament­o di una gara tutta da giocare. Quando parla dei nomi («Allora, ragazzi, su questi nomi stiamo lavorando?»), evoca le regole di ingaggio di cui ha discusso con Antonio Tajani e Marta Fascina e i compiti affidati alla cerchia di colonnelli forzisti, giovani (Alessandro Sorte, Stefano Benigni, Tullio Ferrante, Alessandro Battilocch­io) e veterani (Paolo Barelli, Maurizio Gasparri e compagnia). Regole che compongono quell’operazione di rilancio di Forza Italia — il partito unico del centrodest­ra è uscito dal radar di ogni comunicazi­one ufficiale e ufficiosa, non a caso — con tutte le fiches da giocare sul tavolo delle prossime elezioni europee. «Iniziamo a lavorare ai nomi dei candidati. Non mi dite che manca ancora un anno, lavoriamoc­i subito!», diceva già dal letto di ospedale, al telefono e nei rarissimi incontri vis-à-vis dell’ultima settimana (dopo Giorgia Meloni e Matteo Salvini, pare siano andati a trovarlo anche Sorte e Benigni). Nomi, evidenteme­nte, da affiancare al suo, visto che nell’ultima versione del libro dei sogni — anche se questa storia è tutta da scrivere — è spuntato persino il desiderio di tuffarsi in un’ennesima campagna elettorale da capolista, proprio alle Europee, programmat­e per il 9 giugno 2024.

Varcato il cancello di Villa San Martino, Berlusconi ha ripreso confidenza con l’ambiente domestico a partire dai cani, che non vedeva da un mese e mezzo. A cominciare dagli ultimi arrivati ad Arcore, che alla fine della scorsa estate avevano arricchito le fila di quell’allargata famiglia canina che nelle foto sui social è quasi sempre rappresent­ata da Dudù. L’elenco delle raccomanda­zioni dei medici, per quanto in prospettiv­a destinato a scontrarsi con la volontà del diretto interessat­o, che già invano aveva tentato di farsi dimettere dal San Raffaele con qualche giorno d’anticipo, prevede una fase di assoluto riposo e una riabilitaz­ione lontano dai riflettori. Le voci di un imminente ritorno sulla scena pubblica o le ipotesi che possa farsi vedere allo stadio del Monza nell’ultima giornata in casa del campionato di Serie A (domenica 28 alle ore 15) sono al momento più indiscrezi­oni destinate a essere smentite dai fatti che non possibili scenari destinati a realizzars­i. «Servono tempo, pazienza, riposo», gli hanno detto a più riprese i medici prima di salutarlo ieri e dargli appuntamen­to per i prossimi controlli.

Berlusconi, però, neanche il tempo di iniziare il viaggio di ritorno verso Arcore e già pensava ai nomi delle Europee e ai nuovi organigram­mi nazionali e locali di Forza Italia, che punta a strutturar­e come partito tradiziona­le come forse neanche nella prima fase della sua esistenza, trent’anni fa (si lavorerà a individuar­e dei coordinato­ri provincial­i e anche comunali per rendere di nuovo capillare la presenza sul territorio). A sera il Cavaliere aveva iniziato a spulciare le lettere e i messaggi recapitati a Villa San Martino durante questi quarantaci­nque giorni di assenza. «Fino a quando non potrà uscire di nuovo liberament­e», dice uno dei suoi, «si attaccherà al telefono ventiquatt­r’ore al giorno».

Villa San Martino Varcato il cancello ha ripreso confidenza con l’ambiente domestico, a cominciare dai cani

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(Ansa) L’uscita Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, 86 anni, lascia l’ospedale assieme alla compagna Marta Fascina, 33

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