Corriere della Sera

«I moderati devono recuperare voti Renzi? Se vuole si aggreghi a noi»

Lupi: ci vorrebbe un Pdl 4.0, l’asse tra popolari e conservato­ri un modello per l’Europa

- Di Maria Teresa Meli E quindi?

ROMA Maurizio Lupi, domani si tiene il congresso di Noi con l’Italia-Noi moderati, ma qual è lo spazio del centro in uno schieramen­to in cui Fratelli d’Italia è nettamente predominan­te?

«Credo che il dialogo tra le forze culturali e politiche che si rifanno alla tradizione popolare e Fratelli d’Italia, che è una grande proposta politica conservatr­ice, sia fondamenta­le. L’alleanza tra conservato­ri e popolari rappresent­a una sfida interessan­te sia per l’Italia sia per l’Europa. A una condizione, però: le forze centriste non devono rincorrere i conservato­ri ma devono tornare a pensare alla loro tradizione, proiettand­ola verso il futuro. La stabilizza­zione di una proposta di governo del centrodest­ra, non nel breve, ma nel medio e lungo periodo, è data solo da una forte connotazio­ne moderata. Se si fa sparire, si rischia di avere una proposta di governo del Paese incompiuta. Il compito politico che ci diamo è ridare forza a quella proposta».

Come? Forse aggregando altre forze politiche anche in vista delle elezioni europee del 2024, magari in un’unica lista?

«In tutti questi anni abbiamo discusso dello spazio politico del centro aspettando Godot, ora è il tempo di rimboccars­i le maniche e rimettere insieme tanti frammenti, tante piccole e grandi storie e le elezioni europee possono rappresent­are un’opportunit­à per rimettere insieme la proposta politica popolare, a una condizione: che non sia una sommatoria di sigle, perché abbiamo già visto che quel modello non funziona».

Al centro per la verità c’è anche il leader di Italia viva Matteo Renzi...

«In molti hanno pensato, dopo anni di governi non politici, che il bipolarism­o fosse superato, ma non è così. Gli italiani hanno scelto il centrodest­ra e il centrosini­stra è andato all’opposizion­e. Il centro, al di fuori di queste due proposte politiche che ormai caratteriz­zano le democrazie moderne, non ha più uno spazio. Diventa un’operazione politica astratta, tant’è vero che Calenda e Renzi, dopo le elezioni, sono implosi. Per cui dovranno scegliere se stare con il Pd o con il centrodest­ra. Se Renzi optasse per questa seconda soluzione, per lui c’è già uno spazio a cui potersi aggregare, che è il nostro».

Quindi Noi moderati apre al dialogo con Matteo Renzi e Italia viva in un prossimo futuro?

«Il nostro primo lavoro è quello di rafforzare la proposta politica del centrodest­ra, in cui siamo da trent’anni. Il dialogo è poi con tutti quelli che vogliono rafforzare la proposta moderata nel centrodest­ra. Dobbiamo dare forza alla nostra identità con le nostre proposte, perché la sfida è quella del governo. Dobbiamo dimostrare di saper cambiare l’Italia già da oggi. Ed è il titolo del nostro congresso: Il futuro è adesso».

Lupi, dica la verità, vi state muovendo proprio adesso anche in previsione di un ulteriore declino di Forza Italia?

«Devo dire che intanto mi fa piacere che alla vigilia del nostro congresso Berlusconi torni finalmente a casa, continuand­o a dare il suo contributo fondamenta­le alla vita politica del Paese, ma il problema è che in tutti questi anni la proposta politica del centro, quella di Forza Italia, del Pdl, per intendersi, si è frammentat­a e indebolita: abbiamo perso milioni di voti. Nel 2008 il Popolo della libertà prendeva il 39,8 per cento dei voti, oggi i sondaggi danno Noi moderati all’1,5 e Forza Italia al 7. È evidente che abbiamo perso tantissimi elettori, che si sono rifugiati nell’astensioni­smo o sono andati negli altri partiti».

«Una riflession­e reale di come recuperare questo consenso e come dargli forza è una necessità ormai oggettiva che coinvolge Berlusconi e tutti noi. Mai come oggi ci sarebbe bisogno di un Pdl 4.0. E l’alleanza tra Popolari e Conservato­ri può diventare un modello anche per l’Europa. Tant’è vero che i segnali di nervosismo nei confronti dell’Italia provengono proprio da chi si oppone a questa alleanza tra il Ppe, che rimane il pilastro fondamenta­le della politica europea, e i Conservato­ri che potrebbero avere un successo elettorale nel 2024. Ma le Europee saranno importanti anche per Meloni e tutti noi: rappresent­eranno la nostra prima prova politica dopo quasi venti mesi di governo».

” Il bivio

Il Terzo polo è imploso, dovrà scegliere se stare con il centrodest­ra o col Partito democratic­o

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