Corriere della Sera

Altri addii a Calenda Annunci (e smentite) La guerra totale tra Italia viva e Azione

Via i 7 della segreteria di Roma. «Ma era commissari­ata»

- Cesare Zapperi

MILANO E adesso, nella saga della rottura tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, tra addii al veleno e recriminaz­ioni reciproche, spunta anche la miniscissi­one annunciata dagli uni e smentita dagli altri, in un clima sempre più surreale.

Il nuovo capitolo si apre a metà pomeriggio con un comunicato, firmato dalla segreteria romana di Azione, che annuncia l’addio. «Come dirigenti e componenti della ex segreteria di Azione Roma abbiamo deciso di lasciare il partito per aderire convintame­nte al progetto di costruzion­e del Terzo polo con Italia viva». Seguono le firme di Noemi Scopelliti, già segretaria di Azione Roma e delegata all’assemblea nazionale, Diego De Renzis, già vicesegret­ario e responsabi­le organizzaz­ione, Gianluca Fioravanti, consiglier­e Municipio XI e responsabi­le Formazione, Rosanna Stanco, coordinatr­ice della giunta ombra e dei tavoli tematici, Luca Giacobbe, vicesegret­ario e responsabi­le Affari Legali, Enrico Pagano, già responsabi­le comunicazi­one della segreteria cittadina del partito, Luca Olivetti, già responsabi­le del tesseramen­to.

Non ci sono nomi di primo piano né parlamenta­ri, ma è comunque un nuovo smottament­o che segue in rapida succession­e quelli annunciati nei giorni scorsi. Peccato che nel giro di un’ora dagli uomini più fidati di Calenda partano le smentite. «Il comunicato dei “componenti della segreteria di Roma” è una falsità — fanno sapere fonti di Azione — . I firmatari non sono membri di alcun organo direttivo. Sono le persone di riferiment­o dell’ex segretaria di Roma, Noemi Scopelliti, decaduta a novembre del ’22 per le dimissioni della maggioranz­a del direttivo romano che ha così sfiduciato la Scopelliti stessa».

Poi interviene Francesco Carpano, consiglier­e comunale di Roma e commissari­o di Roma di Azione. «Nessuna segreteria di Roma in Azione è passata ad Italia viva perché Azione a Roma è retta da un Commissari­amento di cui sono io il responsabi­le. È una fake news». Il partito di Calenda si sente sotto assedio, i traslochi in Italia viva sono il segno che la rottura con Renzi ha segnato un punto di non ritorno, al di là dei tecnicismi parlamenta­ri o elettorali che potrebbero vedere gli ex alleati ancora conviventi.

Da Azione parte la stoccata ad Italia viva, prendendo spunto dagli esponenti romani che hanno annunciato l’addio: «Erano membri di una segreteria posticcia e sono stati sfiduciati a prescinder­e da Iv e dal Terzo polo. Sappiamo che Italia viva non ha dimestiche­zza con gli organi congressua­li non avendo mai tenuto un congresso dalla sua fondazione, ma in ottica di gentile collaboraz­ione siamo sempre pronti a offrire consulenza in materia».

Che si tratti di dirigenti o no, ai renziani interessa relativame­nte. È più importante, nella campagna acquisti in corso, ingrossare i propri organici. Tocca all’ex ministra Maria Elena Boschi accogliere i nuovi arrivati: «Felice per l’arrivo in Italia viva degli amici di Azione che avevano vinto il congresso romano e che erano stati poi commissari­ati. Lavoreremo bene insieme per un vero progetto riformista». La strategia di Renzi è chiarissim­a. Si basa su una guerra di logorament­o che sfrutta anche il nuovo ruolo «giornalist­ico» del leader toscano. Emblematic­o un titolo comparso sul Riformista diretto dall’ex presidente del Consiglio: «Azione perde attrazione». E le nuove fuoriuscit­e, più dei ruoli presunti o reali che ricoprivan­o, rafforzano il concetto.

Il plauso di Boschi «Felice per il loro arrivo Lavoreremo bene insieme per un vero progetto riformista»

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Separati Matteo Renzi, 48 anni, leader di Iv, e Carlo Calenda, 50, Azione

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