I gioielli e la scelta dell’opulenza
Bulgari presenta a Venezia la sua collezione Mediterranea, «unione di culture, dall’Europa all’Africa all’Asia». La top model Herzigova e lo smeraldo da 218 carati
Pietre preziosissime con i colori vibranti di un suq, maxi anelli, pendenti come la collana Muse of Rome al collo di Eva Herzigova, con uno smeraldo centrale da 218,53 carati, perle di smeraldi e diamant dall’aria imperiale, anzi Mediterranea, come il nome dell’Alta Gioielleria Bulgari.
L’opulenza e lo spirito levantino: le due anime di Venezia hanno fatto da sfondo, nella loggia di Palazzo Ducale eccezionalmente aperta al pubblico, alla sfilata della collezione disegnata da Lucia Silvestri. La direttrice creativa che si è ricavata con il suo carisma un ruolo visibile quanto un nome dell’haute couture, ha raccolto gli applausi di un parterre internazionale: Anne Hathaway incappucciata in Atelier Versace oro, Zendaya in velluto nero, Priyanka Chopra Jonas in rosso, Lisa delle Blackpink in abito mikado Antonio Riva Milano custom made. Moda e gioielli, ormai sempre più intrecciati, come se uno non potesse fare a meno dell’altro.
Lo conferma Mauro Di Roberto, Jewelry Managing Director, mentre mostra la collana Oriental Fantasy, dove nove granati mandarino — per un totale di oltre 90 carati — evocano le tonalità color terra dei mercati delle spezie nell’Africa settentrionale. «Mediterranea racconta non solo un’area geografica, ma una commistione di culture. Un tributo alle civiltà che ci hanno influenzato». Questa volta l’ispirazione non arriva dalla natura, ma dalla cultura: la bizantina, la romana e la nordafricana, con unione di pietre preziose e pietre dure, dall’ametista al turchese al giallo dei citrini imperiali, «una commistione che ci rende unici nell’orizzonte dell’alta gioielleria». In una passePresente rella rivestita di mosaico, hanno sfilato su tacchi Caovilla anche Stella Maxwell e Blesnia Minher, accompagnate dalla colonna sonora ideata dal direttore d’orchestra Beatrice Venezi e dalla regia di Carine Roitfeld: al collo, ai polsi e alle dita 400 pezzi di alta gioielleria, di cui 90 dal valore milionario. Tra questi la collana torchon Mediterranean Muse, in platino, diamanti e gemme blu, con zaffiro centrale taglio cuscino di 15.13 carati; o la collana in platino Southern Sapphire che ha richiesto 1650 ore di lavoro artigianale e resa unica da uno zaffiro dello Sri Lanka da 66.88 carati. L’Oriente, l’antica Grecia e Roma, con la collana Muse of Rome, uno smeraldo da 218.53 carati: ha rappresentato una sfida per Lucia Silvestri, che ha dovuto immaginare
un design capace di bilanciare con leggerezza il peso della gemma.
Una sfida che è anche la sfida di Bulgari. «L’alta gioielleria è ormai un mondo affollato, c’è bisogno di farsi luce — prosegue Di Roberto —: noi immaginiamo il gioiello come un servizio di alta artigianalità. Più che dalle mode il nostro prezioso è influenzato dalle gemme che si trovano. Può essere così “stagionale”, ma fatto per durare e da interpretare come un investimento: chi ci indossa non passa inosservata». L’opulenza è una scelta dichiarata. «Non siamo minimal ma continuiamo a portare avanti valori in cui crediamo, come la sostenibilità e progetti charity, ad esempio quello con Save The Children».
Non solo gioielli, ma anche una selezione di orologi di Alta Gamma, come il nuovo Serpenti Misteriosi Pallini, ispirato ad un orologio segreto Serpenti in oro giallo e diamanti del 1955.
e futuro, con un tocco di intelligenza artificiale come ha ricordato l’AD Jean Christophe Babin agli ospiti, ricevuti a fine sfila nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, con i piatti dello stellato Massimiliano Alajmo e la musica dal vivo di Norah Jones.