Corriere della Sera

Guardia di finanza, via libera a De Gennaro comandante

- Rinaldo Frignani

Una settimana fa era stato raggiunto l’accordo politico e ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo alla nomina di Andrea De Gennaro al vertice della Guardia di finanza. Dopo le tensioni interne al governo per la scelta del successore di Giuseppe Zafarana (che alla scadenza dell’incarico è stato nominato presidente di Leonardo) e il rinvio deciso proprio perché non si riusciva a trovare l’accordo, si chiude dunque il caso.

De Gennaro, fratello di Gianni ex capo della Polizia ed ex sottosegre­tario delegato nel governo guidato da Mario Monti, veste la divisa da 46 anni. Dal 2004 è al Comando generale, prima all’Ufficio operazioni e poi come capo del V Reparto che si occupa di comunicazi­one e relazioni esterne. Nel 2011, dopo aver comandato il provincial­e di Roma, passa ai servizi antidroga (Dcsa), l’organismo interforze del Viminale. È lui a firmare l’arresto, nel 2013 in Colombia, del narcotraff­icante Roberto Pannunzi, massimo referente dei cartelli per la vendita di cocaina alla ’ndrangheta. All’epoca dichiarò: «Abbiamo catturato il broker più importante per il traffico di cocaina dal Sud America». Nel 2014 torna alla Guardia di finanza e poi viene designato alla guida dei reparti speciali. Il 15 novembre scorso diventa comandante in seconda del generale Giuseppe Zafarana.

Era stata la premier Giorgia Meloni, d’accordo con il sottosegre­tario Alfredo Mantovano, a indicare il suo nome ma si era scontrata con le resistenze del titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti — che

L’indicazion­e di Meloni

Era stata la premier Meloni a indicare il suo nome, ma aveva trovato le resistenze di Giorgetti

ha il compito di indicare il vertice della Guardia di finanza — e della Difesa Guido Crosetto — che invece deve dare il «concerto» — dunque si era deciso di affidare a De Gennaro l’interim proprio per superare le divisioni interne al governo. «Non ho mai messo veti», aveva dichiarato Crosetto una settimana fa e Giorgetti aveva fatto sapere che «l’accordo politico è stato raggiunto». Ieri, nella riunione del governo convocata per fare fronte all’emergenza in Emilia-Romagna, è stato firmato il decreto.

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