Polemica e battagliera Addio alla giornalista Maria Giovanna Maglie
Addio a Maria Giovanna Maglie, scomparsa a 70 anni dopo una lunga battaglia con i suoi gravi problemi cardiaci. Nata a Venezia, si trasferisce a Roma nei primi anni 60 adottando subito spirito, modi, inflessione della città. Si laurea in filosofia e nel 1979 entra a L’Unità, organo del Pci, e si occupa con successo di politica internazionale, in particolare di America Latina. Corrispondenze appassionate, com’è nel suo carattere già forte e divisivo (per sua stessa ammissione). Infatti rompe col quotidiano e con la linea politica del Pci, si dimette nel 1987 e approda alla Rai nel 1989 con l’aiuto (lo racconterà lei stessa) del segretario del Psi Bettino Craxi. Lavora al Tg2 (ai tempi filo-socialista, secondo la lottizzazione Rai della Prima Repubblica): il Medio Oriente, la Guerra del Golfo, una discussa corrispondenza da New York. Francesca Reggiani le dedica una delle sue più famose imitazioni in Avanzi su Rai3.
Nel 1993 si dimette dalla Rai nelle settimane incandescenti dello scandalo delle note spese truccate. Girano voci su un dossier con accuse per 150 milioni di lire di note spese non giustificate. C’è un lungo audit interno. Ma poi tutto viene archiviato dal giudice. Racconterà anni dopo: «Cominciò una spaventosa campagna stampa contro di me, mi si accusava di aver estorto soldi, ma il giudice archiviò tutto...».
Chiusa la pagina Rai, comincia la nuova stagione: le collaborazioni a Il Giornale, Il Foglio, Libero. Libri polemici come Oriana: incontri e passioni di una grande italiana (Mondadori, 2002) una biografia di Oriana Fallaci, Puttane. Il mestiere più antico del mondo ai tempi di internet e del Covid (Piemme, 2020) fino all’ultimo Addio Emanuela. La vera storia del caso Orlandi (Piemme, 2022). Per il sito Dagospia, tra il 2015 e il 2016, segue e commenta le vicende degli Stati Uniti, in particolare l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca: è filo-trumpiana così come sostiene sempre e comunque le ragioni di Israele.
Poi c’è la Maglie opinionista in tante trasmissioni: «L’isola dei famosi», «La vita in diretta», «l’Arena», «Stasera Italia». Una presenza mai banale, anche volutamente divisiva.
Ostenta il suo aperto sostegno alla Lega e a Matteo Salvini. Gioca ironicamente con la sua fisicità: abiti originali, accessori vistosi, interpretando così un personaggio televisivo sarcastico e ironico ma culturalmente molto ben attrezzato, tra giornalismo e spettacolo, perfettamente a suo agio con la tv trash. Infotainment, insomma. Lavora fino all’ultimo, si sente male durante la maratona elettorale condotta da Nicola Porro in «Quarta Repubblica» su Rete 4. Appena si riprende saluta i suoi fan dall’ospedale sui social, le sue foto appaiono fino a poco tempo fa su Instagram. Poi l’ultima crisi, la morte al San Camillo di Roma.
La saluta così Enrico Mentana, direttore del Tg La7: «Se n’è andata Maria Giovanna Maglie, giornalista battagliera, donna forte, con le sue idee e la sua vis polemica. Ognuno la ricorda a modo suo, secondo le sue passioni e le sue sensibilità». Lei stessa — lo sa chiunque l’abbia conosciuta — avrebbe detestato ogni santificazione nell’ora dell’addio.