La Cassazione: il Csm processi il pm Storari
La Procura Generale di Cassazione chiede alla sezione disciplinare del Csm di rinviare a giudizio davanti al plenum per 4 addebiti disciplinari il pm milanese Paolo Storari, nel penale assolto in via definitiva per la consegna nell’aprile 2020 al membro Csm Piercamillo Davigo dei verbali di Amara su «loggia Ungheria», a suo avviso non trattati con adeguata urgenza dai capi per separare vero dal falso. Oltre all’aver «leso la riservatezza dei soggetti indicati da Amara come appartenenti alla loggia» con la consegna di atti segreti «a un terzo non autorizzato», e oltre all’aver «violato le norme di trasmissione al Csm», i pg Cuomo e Perelli, con il visto del procuratore generale Luigi Salvato, contestano a Storari la «grave scorrettezza verso il procuratore Francesco Greco e la vice Laura Pedio» di averli «accusati con Davigo di inerzia nelle indagini, pur avendo omesso» prima «qualsiasi formalizzazione di dissenso»; e così di aver «chiesto a Davigo di condizionare l’attività del suo ufficio», poi «continuando a lavorare con Pedio come se nulla fosse». Il quarto addebito è, allorché un giornalista del Fatto Quotidiano nell’ottobre 2020 portò in Procura i verbali ricevuti anonimi, «non essersi astenuto» dalle indagini «pur avendo un conflitto di interesse per esser colui che quei verbali aveva consegnato a Davigo». I rilievi ricalcano il quadro di 2 anni fa (prima dei processi penali a Storari e Davigo), quando le risposte del pm indussero il Csm a respingerne il trasferimento d’urgenza chiesto dall’allora pg di Cassazione Giovanni Salvi.