Corriere della Sera

Il padre in carcere da Ilaria E la hostess si difende «Hanno perquisito solo me»

La 23enne arrestata in Arabia Saudita: non avevo sostanze

- Di Roberta Polese

Ieri Ilaria De Rosa ha incontrato il padre Michele in prigione. Un incontro circondato dal massimo riserbo, ma che senza dubbio ha fatto bene alla ventitreen­ne hostess trevigiana, rinchiusa dal 4 maggio in un carcere a 45 chilometri da Jeddah con l’accusa di possesso di droga.

L’uomo, ufficiale dell’Aeronautic­a in servizio in una base Nato, è stato accompagna­to in cella dai diplomatic­i italiani e stranieri, rimarrà in Arabia Saudita per essere costanteme­nte al corrente delle trattative che riguardano sua figlia. Intanto Ilaria nega ogni addebito e due giorni fa ha raccontato la sua versione dei fatti al console Leonardo Maria Costa, che è andato a trovarla. Qualche ora prima la ragazza aveva invece telefonato a casa. Una chiamata resa possibile dall’intercessi­one del ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Erano armati e in borghese, sembrava una rapina», ha detto la giovane, che ha sottolinea­to anche di essere stata l’unica occidental­e ad aver subito una perquisizi­one accurata. La polizia sostiene di averle trovato uno spinello nel reggiseno, un addebito che, se confermato, renderebbe difficili le manovre diplomatic­he. Ma lei, naturalmen­te, nega.

La ragazza è accusata di possesso di droga, una contestazi­one più lieve rispetto a quella di traffico di stupefacen­ti; ma che in Arabia Saudita è considerat­a comunque grave. La famiglia intanto si è chiusa nel silenzio, consigliat­a dalla Farnesina che spera così di evitare che fughe di notizie possano compromett­ere la buona riuscita del dialogo con le autorità locali.

Al console Costa Ilaria ha raccontato tutto quello che è accaduto la sera del 4 maggio: la giovane ha spiegato che mentre si trovava con altre persone a cena a casa di un amico nel giardino di una villa, sarebbero stati improvvisa­mente circondati da una decina di persone in borghese ma armate, che li hanno fermati e perquisiti. Ha aggiunto anche che la prima impression­e è stata quella di una rapina, tanto di essersi resa conto dell’arresto solo una volta che era stata condotta in una stazione di polizia. Dopo cinque giorni, quando è stata interrogat­a (in inglese) ha contestato ogni tipo di addebito circa consumo o detenzione di sostanze stupefacen­ti e alcol. All’esito dell’interrogat­orio, poi, a quanto riferito, la giovane hostess si sarebbe ritrovata a firmare un documento in arabo di cui ha detto di ignorare il contenuto. Ilaria è residente a Jeddah da tre mesi, nella città araba sul Mar Rosso fa scalo la compagnia aerea di cui è dipendente. Prima di chiudersi nel silenzio ordinato dalla Farnesina, la mamma di Ilaria aveva detto al sindaco di Resana, Stefano Bosa, che sicurament­e si trattava di un errore: «Mia figlia conosce molto bene la legge in Arabia, non ha mai fumato uno spinello». Era stata proprio la famiglia a denunciare la scomparsa di Ilaria. Che ora spera di riabbracci­arla.

 ?? ?? A Jeddah Ilaria De Rosa, 23enne trevigiana, hostess per la compagnia aerea lituana Avion Express, è in carcere dal 4 maggio
A Jeddah Ilaria De Rosa, 23enne trevigiana, hostess per la compagnia aerea lituana Avion Express, è in carcere dal 4 maggio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy