Corriere della Sera

Mengoni: «Governo anacronist­ico sui diritti»

- Andrea Laffranchi

L’arcobaleno gli attraversa la faccia sulla copertina del nuovo album. Marco Mengoni chiude la trilogia di Materia con il terzo album Prisma (esce venerdì) e il gioco di colori richiama quello della bandiera sventolata, assieme al tricolore, sul palco dell’Eurovision. «Era la bandiera dell’inclusivit­à totale, quella contro tutte le discrimina­zioni. In Italia vedo tante cose che mi sembrano anacronist­iche. Per me le minoranze sono parte integrante della società». Il governo non sembra andare nella sua stessa direzione in tema di diritti Lgbtq+: «Un po’ mi fa paura, ma non sono solo: lo ha detto anche un capo di governo (il canadese Trudeau, ndr). Ci sono azioni che vedo e pensieri che sento che mi fanno venire voglia di urlare le mie idee. La posizione del governo non mi piace». Si riferisce alla ministra Roccella? «Non solo lei, anche le uscite del presidente della Camera Fontana. Vorrei capire perché questo approccio. Non mi piace usare la parola “fascismo”, ma non sono d’accordo con quello che viene detto. Vedo assolutism­o, come se queste persone non andassero mai al supermerca­to a parlare con la gente. Io non ho assistenti che mi fanno tutto, non vivo nell’Olimpo: ho amici che fanno altro con i quali mi confronto». Quello che scalda Mengoni non sono solo i diritti Lgbtq+. Il brano The Damned of the Earth ci porta nel dramma di chi attraversa deserti e mari per finire schiavo del caporalato. «Ho preso spunto dall’antropolog­o Frantz Fanon: dobbiamo trovare strade differenti per accogliere chi scappa da posti non sicuri».

 ?? Marco Mengoni ?? Con le bandiere
Marco Mengoni Con le bandiere

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