ANCHE SENZA I GRANDI IL TENNIS CONTINUA
Caro Aldo, per la prima volta, dal 1998, né Roger Federer né Rafael Nadal, il suo idolo spagnolo, parteciperanno al Roland Garros… E Djokovic, vedi ko a Roma, è in fase calante. Se Atene piange, la italica Sparta non ride: da tempo Berrettini, afflitto da vari malanni, mal curati, e distratto dalla bella Melissa Satta, non vince un match. E Sinner ha deluso agli Internazionali d’Italia. Per Jannik, speriamo che torni a salire. Nel circuito, che tennis sarà senza il tris dei topplayers, maestri in campo e fuori?
Pietro Mancini
Caro Pietro,
Quella di domenica scorsa è stata la prima finale degli Internazionali d’Italia che dopo diciannove anni non vedeva in campo né Rafael Nadal né Novak Djokovic. Campioni così non sono mai esistiti (forse si può fare un paragone con Rod Laver, purtroppo non con Bjorn Borg che si ritirò a ventisei anni per poi tentare un improbabile ritorno) né più esisteranno. Il mezzo addio di Nadal poi è stato straziante per tutti quelli che l’hanno ammirato, compreso Djokovic che ha con lui un rapporto più stretto che non con Federer. Siamo tutti affezionati a loro, perché hanno saputo andare oltre il tennis e oltre lo sport, rappresentando un punto di riferimento per più generazioni: per fare un solo esempio, su Instagram Nadal ha 18,5 milioni di follower, Djokovic 12,6; il vincitore di Roma, Danil Medvedev, ne ha un milione. E non stiamo dimenticando Roger Federer, che da pensionato guadagna più dell’attuale numero 1, Carlos Alcaraz. Il Roland Garros sarà comunque affascinante, e senza Nadal (14 vittorie su 14 finali, statistica non umana) anche più aperto. E poi l’Italia ha finalmente una buona generazioni di tennisti, anche se non ancora competitivi ai massimi livelli. Con un po’ di fortuna, puoi vincere uno Slam se hai due o tre giocatori più forti di te; ma se ne hai sei o sette, prima o poi trovi la strada sbarrata. È quel che è accaduto a Matteo Berrettini nella finale di Wimbledon del 2021. È quel che rischia di accadere a Jannik Sinner se non farà l’atteso salto di qualità.