Superbonus e facciate, spese record Sono salite di 6,4 miliardi in due mesi
II Tesoro: grazie alle misure Pil su del 2,2% nel 2022. Ma i costi hanno superato i benefici
Il Superbonus è la più ingente e controversa misura di finanza pubblica degli ultimi anni e ha dato vita a giudizi opposti. Con l’audizione alla Commissione Bilancio della Camera del direttore generale del Tesoro, Riccardo Barbieri Hermitte, si è fatta un po’ di chiarezza su costi e benefici delle agevolazioni fiscali per l’edilizia evidenziando che come spesso succede (e come aveva già evidenziato uno studio del Consiglio nazionale dei Commercialisti) la verità sta nel mezzo.
«Secondo le prime stime su Superbonus e bonus facciate — dice Barbieri — si possono calcolare per i primi due anni 62 miliardi di euro di Pil e 29 miliardi in più di entrate fiscali».
In termini di Pil, Superbonus e bonus facciate hanno portato una crescita di 1,1 punti nel 2021, di 2,2 nel 2022 mentre per quest’anno è previsto un calo all’1,8%. «Un beneficio indubbiamente esiste — chiosa Barbieri — ma resta il fatto che il costo della misura lo eccede di gran lunga».
Di quanto? Siccome i numeri a volte possono essere beffardi, l’eccesso di spesa rispetto alle previsioni è di circa il 110%. Superbonus e bonus facciate fino al 2035 costeranno 45,2 miliardi in più dei 41 preventivati, ovvero 76,1 miliardi invece dei 35 stimati per il Superbonus; 19 miliardi anziché 5,9 per il bonus facciate. L’esplosione della spesa per il bonus facciate è in buona sostanza dovuta alla formulazione originaria della norma, che prevedeva un ristoro del 90% delle spese senza tetto nei costi e di fatto senza verifiche di congruità e obbligo di finire i lavori.
L’audizione
I dati sono stati forniti dal direttore generale del Tesoro Barbieri Hermitte
Le detrazioni
Il bonus facciate non c’è più e il Superbonus l’anno prossimo scenderà al 70%
Quando con il decreto Rilancio al bonus facciate si è affiancata la possibilità di effettuare la cessione del credito i truffatori sono andati a nozze. Oggi il bonus facciate non c’è più e il Superbonus per chi ha presentato la comunicazione inizio lavori dopo il 31 dicembre scorso è al 90%. Per tutti l’anno prossimo scenderà al 70%.
Un décalage che sta già portando a un rallentamento delle domande, evidenziato dai dati Enea aggiornati a tutto aprile: per il Superbonus «eco» sono stati ammessi a detrazione 1,8 miliardi in più rispetto a marzo, mentre a marzo l’incremento su febbraio era stato di 4,6 miliardi e per tutto lo scorso anno l’aumento mensile viaggiava al ritmo di 4-5 miliardi.
A rallentare le richieste ci sono anche i limiti (quelli di legge e quelli che si auto impongono le banche) sulla cessione dei crediti. A questo proposito Barbieri rileva che sono stati ceduti 65,6 miliardi di diritti derivanti da agevolazioni edilizie, per metà relativi al Superbonus. Il problema ora è cercare di «rivisitare tutta la materia degli incentivi», ovvero mettere a regime agevolazioni fiscali che comportino benefici senza gravare troppo sulla spesa pubblica. Un vasto programma, pensando alla necessità di compiere opere di risanamento idrogeologico del territorio e alla direttiva Ue sulle case green che rischia di costringere milioni di proprietari a riqualificare i loro immobili.