Olio extravergine sostenibile verso la certificazione unica
L’obiettivo è fare convergere i produttori di olio extravergine verso una certificazione unica che attesti la sostenibilità del prodotto. Una parte dell’industria olearia italiana è ormai consapevole che un fattore chiave risiede nella qualità dell’olio di oliva e nei processi a sostegno di questo primato. Tanto che la filiera e gli operatori del settore puntano a un’etichettatura che attesti la sostenibilità dell’olio extravergine, aiutando i consumatori ad orientarsi. Una ricerca dell’Università di Roma Tre conferma che la sostenibilità di un prodotto rappresenta nel 50% dei casi un’indicazione che ha effetti sulle scelte di acquisto da parte dei consumatori. L’analisi è stata presentata nel corso del convegno «Extravergine e Sostenibilità» e in base ai dati emerge che su un campione di 1.500 intervistati, oltre la metà valuta che le informazioni sulla sostenibilità dell’Olio Evo non siano sempre facili da trovare. Se, d’altra parte, un Olio Evo di qualità e sostenibile risulta certificato da un’etichetta unica, oltre la metà degli intervistati conferma che «sarebbe incentivato ad acquistarlo».
Al convegno è intervenuto il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, confermando la possibilità di predisporre un unico sistema di certificazione della qualità e della sostenibilità sulle etichette dell’olio extravergine. «L’olio italiano è unico nelle sue particolarità e differenziazioni, noi ne produciamo di qualità a fronte di chi ne produce soprattutto in grandi quantità. Il sistema di etichettatura deve spiegare alle persone cosa stanno comprando», sottolinea il ministro, constatando che «ci sono tanti tipi di etichetta sugli alimenti e rischiano di confondere chi acquista, orientandolo verso i prodotti di multinazionali che hanno a cuore solo la quantità e che producono senza il rispetto dell’ambiente e dei lavoratori». Al titolare del dicastero è stato consegnato un documento con le «Linee guida per la valutazione e la comunicazione della sostenibilità degli oli da olive italiani», un lavoro interdisciplinare che ha coinvolto sei università italiane.
Per conto dei produttori è intervenuto Giovanni Zucchi, in veste di promotore del convegno. «È necessario che tutta la filiera converga su un’unica certificazione della sostenibilità dell’olio extravergine italiano, che si candida a diventare su questo un modello di riferimento», osserva Zucchi.