Pillola gratis Il cda dell’Aifa fa slittare la decisione
Niente di fatto sugli anticoncezionali. Rinviato il via libera alla gratuità. Il cda di Aifa (l’Agenzia del farmaco) presieduto dal virologo Giorgio Palù ha infatti chiesto una serie di «approfondimenti» ai due comitati tecnici che avevano preparato l’istruttoria. «Non sussistono gli elementi essenziali per deliberare», è la conclusione, perché «non sono state elaborate precise indicazioni sulle fasce d’età cui concedere gratuitamente la pillola, le modalità di distribuzione e i costi». Non se ne riparlerà prima dell’estate, se va bene. Il cda, tra l’altro, si impegna ad aprire un tavolo di concertazione con i ministeri vigilanti e le Regioni. La decisione di rendere gratuito l’acquisto della pillola per tutte le donne fertili era stata presa dai due gruppi tecnici il 24 aprile, con una previsione di spesa di circa 140 milioni. Diversi esponenti della maggioranza
Il dubbio
Il consiglio ha chiesto chiarimenti ai tecnici sulle conseguenze per la spesa pubblica
parlamentare non avevano gradito. Il cda, che avrebbe dovuto ratificare, stoppa chiedendo chiarimenti agli stessi tecnici. Innanzitutto per sapere se nelle previsioni di spesa si sia tenuto conto dell’ipotesi che, una volta reso rimborsabile, il farmaco sarebbe stato utilizzato da un numero di italiane superiore all’attuale e se, quindi, l’onere per lo Stato sarebbe cresciuto. Un altro dubbio riguarda la disponibilità delle aziende a accettare il passaggio dei loro prodotti dalla fascia C, non a carico del servizio pubblico, alla A, quella rimborsata. Terzo quesito: la spesa prevista cambierebbe qualora gli anticoncezionali venissero distribuiti nei consultori, come avviene in Toscana, EmiliaRomagna e Lazio. È stata valutata l’ipotesi di limitare l’accesso gratuito alle donne disagiate e alle giovani? Giovanna Scroccaro, coordinatrice del comitato prezzi: «La ricerca dei dati di altri Paesi sul probabile aumento del consumo della pillola richiederà tempo, ma non infinito. Il rinvio è basato su rilievi solidi. Il cda non ha trovato nelle carte queste informazioni. Il dossier va completato».